Mediobanca, spuntano Alierta e Tononi. Disdetta del patto (forse) nel 2018
Mediobanca, fuori dal board Tarak Ben Ammar, Marco Tronchetti Provera, Mauro Bini, Gilberto Benetton
Potrebbe sciogliersi probabilmente a fine 2018, e non nel 2019 come ci si sarebbe aspettato, il patto di sindacato di Mediobanca, dopo oltre settant'anni di onorata carriera. Lo 'scivolo anticipato' arriva con la decisione dell'assemblea del patto che ha aperto una 'finestra' per dare possibili disdette prima del tempo, cioè entro il 30 settembre 2018. L'obiettivo, come mostra anche la presenza di un nome in lista di standing internazionale come quello di Cesar Alierta, ex presidente di Telefonica, è quello di andare verso una governance sempre più europea, senza patti, slegata dai soci principali, e più simile, quindi, a quella del suo principale azionista, Unicredit.
L'assemblea del Patto ha presentato la sua lista per il rinnovo del board, probabilmente l'ultima volta nella storia di Mediobanca, che l'assemblea voterà il 28 ottobre. Alla prossima occasione, cioè tra tre anni, potrebbe toccare al consiglio stesso la scelta dei nomi da inserire nel board, come si legge nello statuto già entrato in vigore in base alle nuove direttive Eba-Bce. La lista di nomi, che passano da diciassette a quindici come prevede lo Statuto, indica in Renato Pagliaro e Alberto Nagel il presidente e l'amministratore delegato di Mediobanca.
Tra i nuovi nomi, oltre ad Alierta, scelto, si apprende da una fonte, per rafforzare la componente internazionale e mantenere un presidio forte in Spagna, c'è l'ex presidente di Mps, Massimo Tononi, che risiede anche nel board di Italmobiliare, Quaestio sgr e Il Sole 24 Ore. Uscita Vanessa Laberenne, per il gruppo Bolloré restano la figlia di Vincent, Mariè Bolloré, ed entra Valerie Hortefeux, già nel board di Blue Solutions, controllata dal gruppo Bolloré, dal 2013.
Entra anche Gabriele Villa, già sindaco dell'istituto, docente all'Università Cattolica di Milano, che prende simbolicamente il testimone del più anziano Angelo Casò, uscito per raggiunti limiti di età. La lista, oltre ai nomi già citati, si compone dei 'confermati' Francesco Saverio Vinci, Maurizio Carfagna, Maurizio Costa, Elisabetta Magistretti. Gli ultimi due posti in lista, riservati alla minoranza del comitato gestori, sono per Alexandra Young e Romina Guglielmetti. "Il raddoppio dei posti dedicati alle minoranze, il maggior numero dei consiglieri indipendenti e la loro particolare qualificazione professionale contribuiscono a un netto miglioramento della governance della banca", afferma l'amministratore delegato, Alberto Nagel.
Sono usciti dal board di Mediobanca Tarak Ben Ammar, Marco Tronchetti Provera, Mauro Bini, Gilberto Benetton - anche lui per raggiunti limiti di età - Laberenne e Gianluca Sichel. Di disdette, per ora, non ne sono arrivate a parte quella di Pirelli su circa l'1,79% del capitale, ma c'è tempo ancora fino al 30 settembre per presentarle. Italmobiliare, ad esempio, riunisce un cda martedì per parlare dell'argomento, ma dovrebbe tenere la sua quota vincolata nell'accordo. Il Patto dovrebbe essere rinnovato e "rimarrà in vigore fino alla scadenza ultima" del 31 dicembre 2019. Salvo, appunto, che nel 2018 qualcuno non decida di lasciare prima.