Economia

Meloni e lo spread, il nemico numero 1 della nostra economia: ecco perchè

di Alfredo Tocchi

Meloni e spread/ Nessun economista fa un bilancio onesto e veritiero, tutti considerano lo status quo come una condizione ineluttabile: l'analisi

Tuttavia, grazie a un avanzo primario (un PIL superiore al debito pubblico al netto degli interessi), l'Italia ha continuato a fare fronte alle proprie obbligazioni, (riducendo le spese correnti in settori quali la scuola, la sanità, la previdenza eccetera). Ma la domanda è: l'Italia era a rischio default? La risposta è NO: Oggi, al contrario, dato che il deficit pubblico ha raggiunto il 152,6% a fine marzo 2022, l'Italia non può più contare sull'avanzo primario.

Conclusioni

Abbiamo regalato agli investitori internazionali un 2% annuo circa di rendimento per 22 anni, grazie alla cecità dei nostri politici. Nessuno, nel nostro Parlamento, menziona la necessità di eliminare lo spread. Il divario tra la nostra economia e quella tedesca è aggravato dal fatto che noi - da 22 anni - giochiamo con un handicap. Lo spread ha infatti un impatto devastante anche sui tassi d'interesse passivi che le nostre banche applicano ai nostri imprenditori, con una ricaduta diretta sui costi di produzione. Per quanti anni i nostri politici consentiranno alla finanza internazionale di sfruttare la gallina dalle uova d'oro? Per quanti anni ancora noi cittadini italiani saremo sottoposti alla fiscalità più iniqua d'Europa, godremo dei servizi pubblici peggiori, verremo trattati da cicale quando siamo formiche e definiti PIGS da coloro che da New York, Londra, Bruxelles e Berlino si comportano come bulli internazionali? Io scrivo di spread da una vita. Nel 2011 una mia lettera ai principali quotidiani venne pubblicata da La Stampa tagliata al punto da renderla incomprensibile e semplicistica. Nel 2013 il Collega Nando Ioppolo (prematuramente scomparso pochi mesi più tardi) spiegò in questo filmato le dinamiche perverse e prive di fondamento giuridico dello spread. 

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