Economia
Mercati finanziari e crescita economica. Jerusalmi in audizione alla Camera
L'amministratore di Borsa Italiana ha ribadito che in Europa c'è bisogno di un mercato di capitali efficienti". Innovazione e sostenibilità vanno a braccetto
“In Europa c'è bisogno di un mercato dei capitali efficiente, che funzioni in generale, ma anche e soprattutto per le tematiche della sostenibilità”. Così il ceo di Borsa italiana, Raffaele Jerusalmi, intervenendo al Rome Investment Forum 2020 organizzato online da Febaf. “Credo che non esista una prospettiva legata al futuro -ha proseguito- che non tenga conto degli aspetti legati alla sostenibilità del business”. Jerusalmi ha rilevato che quando si parla di sostenibilità “dobbiamo ricordarci che sostenibilità e innovazione vanno a braccetto. Una delle componenti più importanti degli sforzi che le aziende devono fare, per migliorare i loro parametri legati alla sostenibilità, è proprio l'innovazione. Su tutti i fronti, non solo su quello tecnologico, ma anche nel modo di stare sul mercato, nel proprio business, di confrontarsi con i propri stakeholder e con il territorio di riferimento”.
Oggi, ha aggiunto, il mercato dei capitali è e deve essere a servizio dell'economia del Paese. "Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel messaggio inviato in occasione dell'incontro annuale della Consob lo scorso giugno ha ricordato che il ruolo del mercato è centrale nel processo di ripresa del Paese. E come ha sottolineato il Presidente ora occorre affrontare la nuova fase, favorendo il rafforzamento patrimoniale delle imprese, la loro crescita dimensionale, per sostenere la competitività e la capacità di investire e innovare nel nuovo contesto. La stessa Borsa di Milano può svolgere un ruolo significativo nella ripartenza del Paese, nel quadro europeo di completamento del mercato dei capitali”.
Per il ceo di Borsa Italiana, il mercato dei capitali e i suoi partecipanti stanno agendo da volano. “In questa direzione, Borsa italiana si è da anni fatta promotrice di attività di formazione dedicate a tutte le imprese emittenti, con un focus crescente sulle pmi per consentire loro di competere nella raccolta di capitali, alla ricerca di investimenti sostenibili. Avere più aziende quotate consegnerebbe al Paese anche un maggior maggior vantaggio competitivo a livello globale. Il nostro Paese è stato tradizionalmente caratterizzato da un limitato sviluppo del mercato dei capitali. L’assenza di investitori domestici specializzati, supportati da capitali pazienti, è stata spesso individuata come una delle concause alla base di tale mancato sviluppo. L’efficiente investimento in pmi quotate richiede economie di scala e di scopo che solo la prossimità territoriale aiuta a raggiungere attraverso asset manager con risorse specializzate sull’Italia, in cui trovino adeguata offerta i capitali istituzionali domestici con un orizzonte di medio-lungo termine”.