Economia
Musk ci delizia con la sua zuppa di banalità: finto "Ubermensch" senza ideali
L'apprendista stregone, in contatto con i potenti del mondo, in realtà ha interessi controversi: i nostri sogni non sono altro che marketing per le sue aziende
Questo signore allampanato e volumetrico, dispensa consigli geniali a “potenti e potentini” in tutto il mondo ha interessi molto controversi, dove, come sempre, i diritti sono esclusivamente ideali. Con tutta la fatica che hanno fatto le vecchie cariatidi sindacali che sbraitano di turni, lavoro, retribuzioni, Musk anzi the Musk/the Mask comanda un esercito di robot, di avatar, di automi, ma lui preferisce essere ovviamente “l’Ubermensch”.
La teorizzazione della marginalità umana, del pensiero, delle idee è perfettamente riuscita nel “Muskland,” ovunque esso o essa si propaghi. E’ dunque una battaglia antica tra il futuro che assomiglia tanto ad un medioevo da fiction, da videogioco, e un passato che non è riuscito a imporre modelli da riprodurre perché “un like” vale molto di più di ogni “mi piace, vero sentito”.
Guardate bene l’esercito degli ex-nerd, al potere, tutti con magliette improbabili, sneakers, e atteggiamento amichevole con gli ultimi ma dietro questi Zuck/Bez/The mask/Musk si nasconde intelligentemente il padrone delle ferriere di Metropolis, ma Fritz Lang non avrebbe mai potuto immaginarlo.