Economia
Nike, utili in calo: è la prima volta in 7 anni. Colpa di Adidas
Nike chiude il trimestre con utili in calo del 24% a 950 mln dollari, meglio delle stime. Vendite in calo per il mercato nordamericano, quello chiave
Nei tre mesi finiti il 31 agosto scorso, Nike ha registrato utili netti per 950 milioni di dollari, in calo del 24% rispetto al risultato pari a 1,249 miliardi dello stesso periodo del 2016. I profitti per azione sono scesi del 23% a 58 da 75 centesimi; al netto di voci straordinarie, il dato e' passato a 57 da 73 centesimi di dollaro, sopra le attese degli analisti per 48 centesimi. In quello che per il colosso americano dell'abbigliamento sportivo e' stato il primo trimestre fiscale, i ricavi hanno raggiunto i 9,07 miliardi di dollari, pressoche' invariati rispetto ai 9,06 miliardi dell'anno precedente; le stime del mercato erano per vendite a 9,08 miliardi. In particolare, il fatturato generato dal marchio Nike e' salito del 2% annuo a 8,6 miliardi di dollari grazie alle regioni della Greater China, Europa, Medio Oriente e Africa e Asia-Pafico/America Latina.
Le vendite legate al marchio Converse sono invece scese del 16% a 483 milioni di dollari, colpa soprattutto dei declini in Nord America; in questo mercato, quello di riferimento, i ricavi complessivi sono scesi del 3% a 3,924 miliardi. A fare da freno, ha spiegato l'azienda, e' stato il mercato nordamericano il cui andamento e' stato controbilanciato da quello internazionale. A pesare sono stati anche una serie di fattori aggiuntivi: un declino di 180 punti base dei margini lordi, arrivati al 43,7% a causa soprattutto di cambi valutari sfavorevoli; un'aliquota all'11,4% contro quella del 2,5% di 12 mesi prima e certe spese in aumento (quelle amministrative e promozionali hanno continuato a scendere arrivando a 2,9 miliardi di dollari).
Mark Parker, amministratore delegato, presidente e presidente del consiglio di amministrazione dell'azienda, ha promesso in una nota che "guardando al resto dell'anno fiscale 2018, attiveremo il prossimo orizzonte di crescita globale attraverso la forza del nostro marchio, il potere dei nostri prodotti innovativi e le esperienze piu' personali e digitali nel nostro settore". Soltanto il 15 giugno scorso Nike aveva deciso di snellire la sua organizzazione in una mossa che risultera' nella riduzione del 2% della sua forza lavoro globale di oltre 70.000 dipendenti. Il punto e' che il colosso americano dell'abbigliamento sportivo continua a soffrire la competizione di rivali come Adidas.
Come se non bastasse i negozi di articoli sportivi che vendono prodotti Nike hanno registrato vendite deboli negli ultimi mesi arrivando a tagliare le loro stime per il resto dell'anno; e' il caso di Foot Locker, Finish Line e Dick's Sporting Goods. Non e' un caso che Nike punti a vendere di piu' direttamente ai consumatori. In concomitanza alla pubblicazione dei conti del quarto trimestre dell'esercizio 2017 l'azienda aveva annunciato di avere ceduto ad Amazon: i suoi prodotti sono ora venduti sul sito di commercio elettronico (l'intento di Nike e' di eliminare rivenditori terzi dei suoi prodotti sul sito stesso). In attesa dei conti, arrivati ieri a mercati chiusi, Nike ha guadagnato lo 0,88% a 53,7 dollari. Nel dopo mercato ha perso il 3% circa dopo un iniziale rialzo di quasi l'1% dovuto a utili calati meno del previsto. Da inizio anno e' salito del 5,65% ma negli ultimi 12 mesi ha ceduto l'1,3%.