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Banca Ifis: l’utile netto del primo semestre cresce del 25,5% a 91 milioni

di Redazione Corporate

Geertman (Banca Ifis): "La crescita registrata ci ha portato a rivedere al rialzo le stime di utile per il 2023 a 160 mln, rispetto ai 150 stimati a febbraio"

Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 195 milioni di euro, in crescita del 7,0% rispetto al primo semestre del 2022. L’attività di recupero giudiziale e stragiudiziale non evidenzia ad oggi impatti negativi significativi derivanti dal rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse. Il processo di digitalizzazione di Banca Ifis ha avuto una accelerazione nel primo semestre 2023. Il Gruppo è impegnato nella realizzazione del Piano Industriale D.O.E.S. 2022-2024 che punta su innovazione e digitalizzazione, attraverso importanti investimenti in progetti che hanno l’obiettivo di rendere il modello del Gruppo sempre più sostenibile ed efficiente.

Nel Settore Npl sono stati sviluppati sistemi innovativi a supporto delle strategie decisionali di acquisto e recupero; il portale “Pagochiaro”, ora esteso a tutta la raccolta giudiziale e stragiudiziale, consente ai debitori di monitorare i pagamenti e al Gruppo di riconciliare gli incassi in modo più efficiente. Nel Settore Commercial & Corporate Banking è stata sviluppata una nuova piattaforma che supporta gli analisti nell’attività di valutazione e delibera del credito e una nuova piattaforma digitale di vendita multiprodotto “Next” aperta a clienti e reti fisiche di agenti.

Il portafoglio di proprietà nel Settore Governance & Servizi e Non Core ha beneficiato dell’acquisto, nel corso del quarto trimestre del 2022, di un portafoglio titoli di debito emessi da primarie istituzioni finanziarie e corporate europee con un rapporto rischio rendimento particolarmente interessante.

Il costo medio della raccolta del secondo trimestre 2023, pari al 2,76%, è in aumento rispetto al 2,24% del primo trimestre 2023, e in linea con le stime. La posizione di liquidità al 30 giugno 2023 è pari a circa 1,1 miliardi di euro è sostanzialmente in linea con la media dei trimestri precedenti. I rapporti di qualità dell’attivo, il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio, si attestano rispettivamente al 5,9% e al 3,9%. I valori si attesterebbero rispettivamente al 4,5% e al 2,4%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento.