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Berlin Packaging: 100 anni di storia tra design, innovazione e sostenibilità
Tonoli (Berlin Packaging): "Forniamo un servizio completo, che parte dal disegno e arriva alla distribuzione, passando attraverso l'innovazione"
Come riportato dal CEO Alessandro Tonoli: "L’Italia, in veste di punto di partenza per la crescita internazionale dell'azienda, è anche il nostro headquarter europeo. Gli investimenti nel nostro Paese hanno portato allo sviluppo di fatturato e di una porzione di mercato piuttosto importante. Soprattutto, essendo l'Italia un paese ricco dal punto di vista alimentare e particolarmente legato al settore food, ci siamo concentrati su canali che riguardano il mondo del food, dell’olio, dell’aceto, dello spirits e quello del vino".
"Un elemento distintivo rispetto alla concorrenza", ha commentato Tonoli, "è il nostro studio One Eleven. Non a caso, un valore aggiunto che offriamo ai nostri clienti, sia di piccole che di grandi dimensioni, è quello di essere in grado di fornire loro una consulenza e un aiuto pratico nella realizzazione di disegni e idee di packaging, così da favorire l’innovazione e lo sviluppo del prodotto; qualcosa che non tutti gli operatori sul mercato sono in grado di fare".
Un ulteriore punto d'investimento, che ha consentito all'azienda di distinguersi dai propri competitor, è l'attenzione verso il tema della sostenibilità. I clienti vengono accompagnati fin dalle prime fasi di sviluppo in un percorso di crescita e maturazione, che li porta a ragionare su tutti i risvolti positivi assicurati dai packaging sostenibili. "Solitamente, consigliamo ai nostri clienti di ‘guardarsi dentro'. Iniziamo da un'attenta analisi del ciclo di vita dei loro prodotti, così da capire ad oggi qual è l'impatto che hanno sull'ambiente. Dopodiché, in base alle loro esigenze e alla loro visione futura, consigliamo i diversi step da portare a termine. La nostra parola d’ordine è sempre 'dipende'. In questo caso, dipende da quello che hanno già e da quanto vogliono investire per andare avanti".
Prendendo come esempio uno dei pezzi iconici della collezione vino, la bottiglia “Aurelia”, il CEO Alessandro Tonoli ha raccontato cosa si può fare oggi in termini di "carbon footprint", con l'obiettivo di realizzare un prodotto con un impatto minimo, se non nullo, sull'ambiente. "Si inizia sfruttando l'aiuto di un partner che utilizza energie rinnovabili e che è particolarmente attento al riciclo del materiale, e poi attraverso lo sviluppo di un disegno più 'leggero' possibile dal punto di vista della produzione. Contemporaneamente, quello che è tecnicamente impossibile da evitare viene compensato con il ricorso ad un partner specializzato. Questo è quello che sicuramente consigliamo ai nostri clienti, ma le attività variano a seconda delle singole necessità".