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Deloitte: il costo della vita è la prima preoccupazione per GenZ e Millennial
Pompei (Deloitte Italia): "Dai dati emerge con chiarezza che Millennial e GenZ hanno subito duramente l’impatto dell’inflazione scatenata da pandemia e guerra"
In seconda posizione, ma non meno rilevante, rimane la questione climatica, che dovrebbe essere la priorità da affrontare secondo il 37% dei Millennial italiani e il 34% della GenZ. Significative anche le percentuali di chi teme la disoccupazione: si tratta del 29% della GenZ e il 26% dei Millennial italiani. Oltre a questi tre grandi temi, gli intervistati mettono sul piatto anche le questioni della “scarsità delle risorse”, della “disuguaglianza e discriminazione”, della stagnazione della “crescita economica” e delle “disuguaglianze sociali” in aumento.
Il caro vita preoccupa 1 su 2: comprare casa e mettere su famiglia un miraggio per 7 su 10
In linea con la media globale, il 50% della GenZ e il 47% dei Millennial vive di stipendio in stipendio e teme di non riuscire ad arrivare a fine mese. In particolare, i GenZ e Millennial italiani mostrano elevati livelli di preoccupazione per l'impatto che la stagnazione economica sta avendo su di loro, incidendo sulla possibilità di creare una famiglia e di acquistare una casa. Se l’economia non migliorerà nel prossimo anno, quindi, il 71% dei Millennial e il 63% della GenZ nel nostro Paese pensa che sarà molto difficile o impossibile metter su famiglia (contro il 47% e il 50% della media globale).
Significativamente più elevati della media globale anche i timori sulla casa: il 71% della GenZ e il 73% dei Millennial pensa che sarà impossibile comprarne una nel prossimo anno se lo scenario economico non migliora. Per fare fronte alla instabilità economica, il 37% della GenZ e il 23% dei Millennial in Italia ha almeno un secondo lavoro con cui cerca di integrare la prima fonte di reddito.
Il lavoro per i giovani: amici e famiglia contano più della carriera, la flessibilità come new normal
In linea con i risultati globali, gli amici e la famiglia sono ciò che dà più “senso di identità” alla GenZ e ai Millennial italiani. Per il 68% della GenZ e il 71% dei Millennial questi due fattori sono più importanti della carriera, che, comunque, rimane un fondamentale elemento di identità per il 49% della GenZ e per il 62% dei Millennial. E se è vero che la vita extra lavorativa è molto importante per i giovani, non sorprende che la maggioranza di GenZ (80%) e Millennial (79%) lascerebbe il proprio lavoro se costretta a tornare in ufficio a tempo pieno. Interrogati sulla modalità lavorativa ideale, la soluzione più desiderata (27% Millennial e 24% GenZ) è la piena flessibilità, ovvero la possibilità di stabilire in autonomia se lavorare da casa o da remoto.