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Intesa Sanpaolo, economia del mare. Balbo: “Sosteniamo la filiera logistica”
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Studio Srm-Intesa Sanpoalo sull’economia del mare. La banca sostiene le imprese in Emilia Romagna e nelle Marche nella sfida del cambiamento globale

Il Gruppo Intesa Sanpaolo traina lo sviluppo della logistica e della portualità, due comparti strategici per le relazioni internazionali dell’Italia via mare. E, come per i porti del Tirreno, anche quello di Ravenna rappresenta un driver per raggiungere nuovi mercati di sbocco e uno snodo attraverso il quale le imprese del territorio emiliano e romagnolo possono innestare nuove scelte strategiche. In Emilia Romagna l’economia del mare produce 3,4 miliardi di valore aggiunto e vanta la presenza di oltre 10mila imprese legate alla logistica ed alla portualità che danno occupazione ad oltre 90mila addetti.  Numeri che fanno capire quanto possa e debba essere un valore per gli operatori da preservare e da rilanciare. Il porto di Ravenna assicura inoltre al territorio proiezione internazionale e connessioni con il mondo e grazie ad esso le imprese raggiungono i mercati esteri più diversi. A sottolinearlo Cristina Balbo, direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo, che approfondisce uno studio di Srm, Centro studi legato a Intesa Sanpaolo, sui nuovi scenari marittimi nel Mediterraneo e sulle possibilità di rilancio del porto di Ravenna. “La portualità e la logistica hanno rappresentato anche durante la pandemia uno dei cardini dello sviluppo del Paese e la filiera marittimo-portuale è uno dei pilastri del tessuto produttivo italiano, dei servizi e del turismo”, afferma Balbo. “La movimentazione delle merci alimenta le attività produttive e l’innovazione che rappresentano una parte rilevante delle priorità indicate nel Pnrr. Per questo, come prima banca italiana, con una presenza importante e radicata nel territorio, siamo impegnati in prima linea nel supportare e sostenere la ripartenza in Emilia Romagna e Marche. Dopo gli interventi nella prima fase della crisi, stiamo lavorando per la fase successiva dove occorre guardare agli aspetti strutturali che toccano il sistema delle imprese, il loro rafforzamento dimensionale e la loro collocazione nelle supply chain che sembrano destinate a riorganizzarsi gradualmente su scala più regionale, per noi euro-mediterranea. Intesa Sanpaolo sostiene il settore della logistica poiché rappresenta un asset fondamentale per la competitività presente e futura dell’Italia”.

Massimo Deandreisdirettore generale Srm, rileva che per la pandemia in atto il Mediterraneo si sta trasformando da mare di transito a mare di competizione: “Il nostro Rapporto analizza i principali fatti e i numeri più importanti che hanno caratterizzato il 2020-2021: blocco del Canale di Suez, rotte cancellate, rialzi record dei noli, porti congestionati e tanto altro. È quindi fondamentale monitorare con attenzione come i nostri porti vanno attrezzandosi e come intendono reagire a tutto questo. Oggi approfondiamo il sistema logistico dell’Emilia-Romagna che ha in Ravenna un porto strategico per il nostro Paese, basti solo pensare che le imprese della regione generano oltre 26 miliardi di import-export via mare e che questo rappresenta il 37% dell’interscambio totale del territorio. Accrescere la competitività e l’efficienza del porto e attirare i traffici deve restare un imperativo strategico specie in questo momento storico in cui il nostro Paese ha davanti la grande sfida del Pnrr, risorse da utilizzare presto e con qualità e con una visione sostenibile e proiettata alla digitalizzazione”.

In proposito, Alessandro Panaro, responsabile Maritime&Energy di Srm, sottolinea che il cambiamento dovuto al diffondersi del Covid apre delle opportunità nuove per l'Italia che ha il primato di essere leader nel Mediterraneo come movimento di merci movimentate ma anche come numero di armatori. “Ovviamente queste potenzialità bisogna tradurle in forza dal punto di vista delle infrastrutture, porti e logistica che sono un pò il tallone di Achille del Paese”. Queste opportunità sono date dal Pnrr che prevede oltre 3,8 miliardi per interventi per l’ammodernamento e il potenziamento dei porti, la realizzazione del Piano nazionale del Cold ironing che permette alle navi di sostare al porto eliminando le emissioni inquinanti, l’efficientamento energetico (green ports), e per agevolare l’intermodalità la realizzazione dell’ultimo miglio ferroviario nei porti di Venezia, Ancona, Civitavecchia, Napoli, Salerno.

L’import export marittimo traina l’economia della regione Emilia Romagna: oltre 26 miliardi di euro pari al 37% del totale interscambio di cui 9 miliardi in import e 17,1 miliardi in export. Si tratta di una filiera importante e strategica: in Emilia-Romagna sono presenti oltre 10.400 imprese attive nella logistica e nella portualità, pari al 9,6% delle imprese logistiche nazionali, che occupano circa 91 mila persone.

Secondo il report, il periodo gennaio‐maggio 2021 vede una movimentazione complessiva pari a quasi 10,6 milioni di tonnellate, con un rimbalzo del 18,7% (oltre 1,6 milioni di tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2020, ed il progressivo avvicinamento ai volumi del 2019 ante pandemia. Ravenna si conferma lo scalo leader in Italia per le rinfuse solide con 9,4 milioni di tonnellate, ma è da migliorare il sistema logistico utilizzato solo dal 60% delle imprese manifatturiere. Digitalizzazione, sostenibilità, zone logistiche semplificate e investimenti infrastrutturali sono le priorità per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr che prevede 3,8 miliardi di euro per il sistema portuale italiano.

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