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Takeda, Alessandro Lattuada capo della BU dedicata alle malattie rare
300 milioni di persone colpite nel mondo. Complessa la ricerca dei farmaci
Takeda, Alessandro Lattuada numero uno della BU per le malattie rare
Takeda Italia ha rafforzato e ridisegnato la propria presenza nel settore delle malattie rare. Sotto la guida di Alessandro Lattuada è nata in Italia la nuova Business Unit Rare. Obiettivo è di allineare in un unico team tutte le risorse necessarie a trasformare nei prossimi anni il trattamento di patologie poco diffuse e ancora troppo poco conosciute. Nell’Unione Europea, una malattia si definisce rara quando ha un’incidenza fino a 5 casi ogni 10.000 persone. Le patologie rare, a livello mondiale, toccano tra le 5.000 e 8.000 persone. Colpiscono prevalentemente i bambini in una percentuale che va dal 50% al 75%. Attualmente toccano il 3,5%-5,9% della popolazione mondiale, circa 300 milioni di persone in tutto il mondo, 30 milioni in Europa e 2 milioni in Italia.
Takeda, complessa la ricerca dei farmaci per le malattie rare
Di tutte le malattie rare, solo poco più di 100 hanno una specifica terapia a disposizione, ovvero poco più dell’1%.La loro rarità rende spesso più complessa la ricerca di farmaci per la loro cura. L’investimento di Takeda si inserisce in un contesto che a livello Istituzionale sta riservando grande attenzione al tema delle malattie rare. Tutto questo testimoniato anche dalla recente approvazione in Senato del Testo Unico sulle Malattie Rare. Nel testo è prevista l’introduzione di importanti novità dal punto di vista regolatorio. Un segnale forte per l’Italia ma che non deve indurre a sottostimare che vi è ancora molto da fare per i pazienti.
Takeda, un impegno nella ricerca e sviluppo di terapie altamente innovative
Un impegno che da tempo Takeda porta avanti e che si rinnova con questa scelta organizzativa. Una scelta che si aggiunge agli imperativi strategici aziendali: la ricerca e sviluppo di terapie altamente innovative, la diagnosi precoce e lo screening neonatale, l’accesso rapido a cure di valore, l’assistenza domiciliare e la telemedicina. La nuova Business Unit Rare consolida l’attuale portfolio composto da più di 40 prodotti destinati a patologie rare, ma altamente invalidanti, come l’emofilia, l’angioedema ereditario, le malattie da accumulo lisosomiale e le immunodeficienze primitive e secondarie. Ma lo sguardo è già rivolto al futuro, dal momento che Takeda in quest’area sta sviluppando una solida pipeline di molecole per ambiti terapeutici in cui esistono ancora “unmet needs”, come l’infezione da citomegalovirus post trapianto, e due rare patologie della coagulazione, la porpora trombotica trombocitopenica e la malattia di von Willebrand.
Takeda, Alessandro Lattuada, da Shire a Takeda, a capo della nuova BU
Alessandro Lattuada, 52 anni, torinese, laurea in Farmacia ha una lunga esperienza nel settore farmaceutico e nell’ambito delle malattie rare. E’ entrato in Takeda Italia a seguito dell’integrazione con Shire nel 2020, in qualità di Business Unit Director. In questa veste ha gestito con successo il lancio dell’innovativo trattamento per l’angioedema ereditario durante l’emergenza Covid-19 ed assicurando una collaborazione proficua con i principali stakeholders nazionali per gestire la carenza di plasmaderivati (terapie salvavita per le malattie rare). “Con una pipeline che ha come obiettivo principale quello di rispondere agli “unmet needs” ancora esistenti, la Business Unit Rare assume un duplice impegno e vocazione” ha detto Lattuada. “Anche con questa scelta organizzativa, Takeda Italia intende rispondere in modo adeguato e concreto alle necessità che quotidianamente incontrano i pazienti ed i loro caregivers. La sfida è quella di definire dei nuovi schemi, laddove ancora non sia stato fatto, per cambiare il percorso terapeutico e migliorare così la qualità di vita dei pazienti e dei loro familiari. Abbiamo introdotto, infatti, figure nuove come il Patient Journey Manager, per supportare il paziente dai primi sintomi sino al post terapia, partendo come sempre dall’ascolto delle reali esigenze, farmacologiche e non, dei pazienti e delle loro famiglie”.
Takeda, "il percorso innovativo dell'azienda" conferma l'Ad Annarita Egidi
Questa scelta è solo l’ultima delle iniziative di Takeda che si sono susseguite nel corso del 2021. Annarita Egidi, Amministratore Delegato di Takeda Italia, ha infine concluso “Le malattie rare sono una priorità per Takeda. I pazienti affetti da queste patologie, spesso in età pediatrica, sono rari se si considera la singola patologia, visti insieme sono milioni e sentiamo la responsabilità di supportarli affinché abbiano la giusta diagnosi, il miglior trattamento possibile e un futuro luminoso. Con la nuova Business Unit Rare, l’azienda dimostra di voler provare a cambiare il paradigma di lavoro, esprimendo un carattere e un impegno che vanno oltre la terapia farmacologica e che si avvicinano all’intero percorso di cura”.