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TIM, donato al FAI il Convento di San Bernardino a Ivrea
Danese (TIM): "Abbiamo voluto far diventare patrimonio del territorio, ossia accessibile al pubblico, un bene unico sotto il profilo artistico e culturale"
TIM: il Convento di San Bernardino - Casa Olivetti a Ivrea è stato donato al FAI da TIM e dagli eredi di Olivetti
Il Convento di San Bernardino a Ivrea, che fu Casa della famiglia Olivetti, sarà un nuovo Bene del FAI, grazie alla donazione che annunciano oggi, riuniti nella chiesa del convento, al cospetto di un capolavoro del Rinascimento italiano come il ciclo di affreschi “Vita e passione di Cristo” del pittore Giovanni Martino Spanzotti (1455-1528), Marco Magnifico, Presidente del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano ETS), Beniamino de’ Liguori Carino, nipote di Adriano Olivetti, tra i numerosi eredi che hanno donato la chiesa e primo ad aver intuito quest’opportunità, oltre che Segretario Generale della Fondazione Adriano Olivetti, e TIM, che ha donato il Convento, rappresentata in un video messaggio dal Presidente Salvatore Rossi e di persona da Maria Enrica Danese, Direttrice Institutional Communications, Sustainability Projects & Sponsorship.
Il convento con la sua chiesa, così riuniti nella proprietà e nella gestione del FAI, saranno oggetto di un grande progetto di restauro e valorizzazione reso possibile dal finanziamento di 6 milioni di euro che il Ministero della cultura, oggi rappresentato dal Sottosegretario di Stato Vittorio Sgarbi, ha destinato a questo, riconosciuto tra i “Grandi Progetti Beni Culturali” del suo Piano Strategico. Elaborato dal FAI, supportato da studi storico-archivistici e campagne diagnostiche, e condiviso in tutto con la Soprintendenza competente, il progetto di restauro sarà coordinato dallo stesso Ministero attraverso il Segretariato regionale come Stazione Appaltante.
Concluse le necessarie procedure amministrative, il cantiere aprirà a metà 2024 e durerà due anni: saranno affrontati il restauro conservativo degli edifici storici, l’adeguamento normativo e impiantistico e il miglioramento sismico, con massima attenzione a soluzioni per la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico, e la rifunzionalizzazione degli spazi interni ed esterni, per l’apertura completa e regolare al pubblico e l’offerta di servizi culturali e di accoglienza. Si procederà per lotti: dapprima sul convento, bisognoso di lavori strutturali e ingenti, poi sulla chiesa, e di seguito sulle pertinenze novecentesche dell’edificio, dai campi da tennis e di bocce, al sentiero attrezzato nel parco sulla collina di Monte Navale, per un recupero complessivo di oltre 40.000 mq di edifici storici e di verde nel cuore delle architetture della città industriale di Ivrea, riconosciute patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.