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TIM, ottenuta la certificazione di azienda Dyslexia Friendly

Nella settimana mondiale della dislessia, l’azienda di Gubitosi si conferma come una best practice a livello mondiale per l'inclusività

TIM riconosciuta come Dyslexia Friendly Company dall’Associazione Italiana Dislessia

In occasione della settimana mondiale della dislessia, TIM ha ricevuto dall’Associazione Italiana Dislessia la certificazione di “Dyslexia Friendly Company”.

Il percorso che TIM ha iniziato nel 2009 per diventare sempre di più azienda inclusiva, e che ha portato oggi l’azienda a essere riconosciuta come una best practice a livello mondiale, è caratterizzato dalla volontà di far emergere i bisogni dal basso.

Così è nata la proposta di poter avviare un percorso a favore della crescita della consapevolezza sui DSA, Disturbi Specifici dell’Apprendimento e della revisione dei processi di comunicazione interni ed esterni per renderli accessibili e fruibili in modalità ottimizzate anche per le persone con DSA.

Il progetto “Dislessia No Problem” è stato avviato nel 2020 e ha permesso di sensibilizzare le persone in azienda contenuti formativi e strumenti di auto-aiuto, rivedere tutti i processi che impattano sulla comunicazione e di formulare ed avviare buone pratiche per i processi di selezione, sviluppo, gestione e comunicazione dyslexia friendly.

Il Gruppo, grazie al lavoro di Fondazione TIM, era già impegnato nel supportare progetti su questo tema in ambito scolastico, ed è a partire da questa esperienza virtuosa che si è deciso di avviare, insieme all’Associazione Italiana Dislessia, il Progetto Dislessia No Problem, mirato all’inclusione e alla valorizzazione dei colleghi e delle colleghe con DSA ma anche ad aumentare l’informazione interna a favore dei genitori con figli DSA.

I DSA, tra cui la dislessia, interessano circa il 4% della popolazione italiana e rappresentano un tema sempre più diffuso non solo in ambito scolastico, ma anche in ambito lavorativo. Si tratta, infatti, di disturbi che persistono nel corso di tutta la vita e possono avere un impatto anche nel contesto lavorativo.

Un tema emergente riguarda proprio l’inserimento, la gestione e lo sviluppo professionale di queste persone che, nonostante le difficoltà conseguenza del disturbo, dimostrano di possedere talento e capacità peculiari come la creatività e il pensiero divergente. Il lavoratore con DSA, infatti, potrebbe necessitare di un supporto per svolgere al meglio la sua attività lavorativa incrementando così il benessere professionale con vantaggi sia per il lavoratore sia per l’azienda.