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Zurich e Generation Italy insieme per i giovani talenti con la Digital Factory
Giuliani (Zurich): "Vogliamo fornire ai giovani le competenze digitali necessarie ad affrontare le evoluzioni del mercato del lavoro e dello scenario attuale"
Zurich e Generation Italy: inaugurata la seconda edizione della Digital Factory per diventare Data Analyst
Torna anche quest’anno la Digital Factory del progetto Generation4Zurich, nato dalla collaborazione tra Zurich Italia e Generation Italy, fondazione no-profit fondata dalla società internazionale di consulenza manageriale McKinsey&Company. L’iniziativa mira a favorire l’occupazione giovanile fornendo le competenze professionali richieste dalle imprese in un mondo sempre più digitalizzato.
"Nel 2022 abbiamo formato 27 data analyst, con un tasso di occupazione del 100%, dopo averli visti crescere, acquisire competenze e affrontare sfide con entusiasmo e determinazione”, ha dichiarato Giovanni Giuliani, CEO di Zurich Italia: “Vogliamo fornire ai giovani le competenze digitali necessarie ad affrontare le evoluzioni del mercato del lavoro e dello scenario economico attuale, supportandone la crescita professionale e personale. Con Generation4Zurich, Zurich Italia prosegue inoltre nel proprio percorso strategico di digitalizzazione e innovazione, creando un coinvolgimento diretto tra la Compagnia e i giovani talenti. Il nostro successo, così come quello del Paese, dipenderà infatti dal sostegno che sapremo dare alle nuove generazioni”.
Da anni assistiamo a un crescente disallineamento tra le competenze dei giovani e quelle richieste dal mercato del lavoro. L’Italia è prima in Europa per numero di NEET (giovani che non studiano né lavorano), poco più di 5 milioni1, e al contempo nel 2022 circa 1,14 milioni di posizioni lavorative sono state considerate dalle imprese difficili da ricoprire a causa della mancanza di candidati con le giuste competenze e professionalità.
Cresce la richiesta di profili in ambito digitale come software engineer, data analyst e analisti IT (circa 32.000 assunti nel 2022, di cui circa il 60% difficili da reperire) per cui è necessario da una parte sviluppare una comprensione corretta e aggiornata della domanda professionale e dall’altro mettere i giovani in condizione di accedere alle opportunità di lavoro offerte da queste professioni. In questo scenario, le imprese possono assumere un ruolo attivo per avvicinare i giovani al mondo del lavoro favorendo l’acquisizione di competenze specializzate, attraverso percorsi di formazione professionalizzante più in sintonia con le richieste di aziende e istituzioni.