Economia
Nuove norme fiscali sotto l’albero di Natale 2025: ecco tutte le novità
Nuove regole fiscali e festeggiamenti per i 30 anni di una delle storiche associazioni antiusura
Nuove norme fiscali sotto l’albero di Natale 2025
Due eventi connessi e contemporanei: l’uno, l’Airp, associazione storica antiusura, ricorda gli strumenti a sostegno creditizio a cittadini ed imprese in difficoltà. L’altro, la legge sulle nuove norme fiscali, arriva in Gazzetta per consentire a cittadini e aziende di festeggiare il Natale senza essere schiacciati dalle scadenze. Le norme varate in emergenza in tema di fisco, infatti, sono già ufficialmente in Gazzetta (n. 189/2024, conversione del decreto fiscale DL 155/2024), con nuove scadenze di pagamento dei tributi, mentre l’AIRP festeggia i suoi 30 anni di attività.
Nuove norme fiscali
Rinvio seconda rata di acconto sulle imposte: tra le norme tanto attese ed oggi in Gazzetta, il rinvio a gennaio 2025 del pagamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette per le partite Iva sotto i 170mila euro con possibile rateizzazione.
Operativa la riduzione a 3 aliquote
È già operativa (Circolare n. 2/2024) la riforma fiscale, che prevede, per l’anno 2024, la riduzione delle aliquote da 4 a 3: la prima del 23 per cento per i redditi fino a 28mila euro; poi del 35 per cento per i redditi superiori a 28 e fino a 50mila ed infine del 43% dai 50 mila in poi.
Credito d’imposta dedicato alla Transizione 4.0
Ed ancora - grazie all'intervento di patrimonio destinato – lo stanziamento di quasi 4,7 miliardi per il credito di imposta, (ndr. alla voce Transizione 4.0).
Concordato bis
Nel provvedimento emergenziale è confluito anche il decreto con il “concordato bis” (ndr. Concordato Preventivo Biennale (CPB), volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi Dlgs n. 13 del 12 febbraio 2024 e DL n. 167 del 14 novembre 2024) rimasto aperto fino al 12 dicembre.
Bonus di Natale, a chi spetta
Senza contare la buona notizia, sia pure non risolutiva delle finanze di molti cittadini, dell’allargamento della platea del bonus Natale, (una tantum da 100 euro) riservato ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro.
Pay-Back farmaceutico
Altra novità gradita sembra essere quella contenuta in questo testo, a margine della manovra di bilancio, in discussione alla Camera, sul fronte del pay -back farmaceutico. Da oggi, nella definizione delle quote spettanti alle Regioni da parte delle aziende, l'Aifa dovrà tener conto non solo del principio del numero degli abitanti, ma anche della quantità di sforamento.
Risorse per abbattere liste d’attesa
Inoltre il testo in Gazzetta dà il via libera a una misura che consente agli enti locali continuare a usare per tutto il prossimo anno le risorse erogate per il coronavirus nel 2020 e 2021 per abbattere le liste d'attesa.
Voucher per le scuole paritarie, rimandato
Rimandata invece la decisione, inserita nel testo in approvazione, della legge di bilancio, del voucher per le scuole paritarie per chi ha un Isee sotto i 40mila euro. Questa proposta sarebbe contenuta in due emendamenti, uno di FdI e uno di Lorenzo Cesa, nella manovra.
Taglio dell’Irpef per i ceti medi, bisogna attendere
Resta anche da sciogliere il nodo dell'ulteriore taglio dell'Irpef per i ceti medi: si guarda ora al concordato, perché per approvarlo servono almeno 2,5 miliardi. Lo strumento potrebbe non essere dunque nella Manovra; la decisione potrebbe essere rimandata all’inizio del 2025.
Nodo da sciogliere, la rottamazione quinquies
Nonostante la chiusura arrivata pochi giorni fa dal Vice Ministro all’Economia Maurizio Leo, potrebbe non essere detta l’ultima parola: la lega la vuole re-introdurre nel testo della riforma della riscossione, recuperando quest’emendamento considerato, in sede di approvazione della manovra, “inammissibile”.
La proposta, che supererebbe le criticità delle passate rottamazioni, introdurrebbe 12 rate annuali spalmate su 10 anni, ossia 120 rate tutte uguali attraverso le quali si paga solo il capitale senza gli interessi e le sanzioni. Qualora l'iter del provvedimento risultasse eccessivamente complesso, c’è chi pensa già ad aggirare l’ostacolo con il decreto Milleproroghe, atteso sul tavolo del prossimo CDM lunedì prossimo.
Airp – il bilancio post- covid
“La stagione del Covid e post-Covid – spiega Italo Santarelli, Presidente Airp – si è già portata via tante attività redditizie, costringendo alla chiusura, dal 2021 ad oggi, al livello nazionale, ben 367.284 attività, di cui 77.00 solo nel Lazio. Di queste ben 2070 sono i fallimenti. Una situazione che di certo ha alimentato la piaga dell’usura”.
35 per cento delle aziende a rischio usura
Secondo le stime (dati incrociati di Ministero Interno, Prefetture e Regione Lazio) circa il 35 per cento dei commercianti si sono avvicinate agli ambienti del denaro “a strozzo” nel post covid. Un fenomeno intimamente connesso con il riciclaggio di denaro sporco: “la gran parte dei prestiti in nero avviene cash, ad opera di chi ha a disposizione molto contante, di dubbia provenienza” – spiega il Presidente Airp.
Il triste primato di quest’attività è delle regioni più colpite dalla criminalità organizzata, come la Campania, che compare al primo posto di questa triste classifica.
Le leggi antiusura
Il fenomeno dell’usura non rallenta, a dispetto di tutte le leggi varate, negli anni, per arginarlo (ndr. La legge antiusura n.23/01, modificata dalla legge n. 14/2015, che prevede assistenza legale e consulenza finanziaria gratuita, da parte di professionisti iscritti in albi regionali). La legge (n.108/96, art. 14) prevede inoltre la possibilità di attingere a fondi in prestito, in caso di difficoltà, con prestiti garantiti dallo Stato, tramite le cd. Confidi.
Secondo lo stesso testo (art. 15) anche le famiglie in difficoltà possono far richiesta di sostegno economico, con prestiti a tasso zero. Si deve presentare domanda, rivolgendosi alle associazioni antiusura iscritte in un elenco regionale, dopo aver sporto denuncia in Prefettura e dopo che vi sia stato rinvio a giudizio.
Denunce in calo
“Problema di non facile soluzione – spiega l’Airp–. Proprio per via dell’abituale uso di cash, tipico del prestito usuraio, è difficile provare il reato in sede penale. Né gli inquirenti, una volta recepita la denuncia, attivano sempre le misure utili a dimostrare il reato denunciato. Più facile è che, in carenza di prove, si archivi, a causa della necessaria deflazione dei processi. Ne deriva che ogni anno sono rare le domande di prestito garantito, che trovano accoglimento. Ed è per questo che le denunce d’usura sono diminuite, per paura di incorrere nel reato di calunnia, dopo l’archiviazione”.
Prestiti garantiti, difficile accedervi
Secondo i dati, le istanze di prestito garantito dallo Stato, presentate nel Lazio dal 1° gennaio al 31 dicembre di quest’anno sono 329, di cui 195 per racket e 134 per usura. Ad oggi più del 50% sono in attesa dell’accoglimento. Il trend delle chiusure è in crescita (+ 5,2 per cento in quest’ultimo anno rispetto a quello passato, dati ufficiali). Sono ancora troppi i casi di ordinaria disperazione che impegnano le pagine della cronaca, con epiloghi tragici, secondo l’Airp.