Economia
Pace fiscale in due tempi, si parte da liti pendenti e rottamazione-ter
La prima parte del provvedimento già nel collegato alla manovra, con la conversione arriveranno anche un ravvedimento “potenziato” e la chiusura di liti potenzi
Anche i termini di pagamento dovrebbero essere ritoccati, con la possibilità di dilazionarli anche fino a 5 anni, anche in questo caso offrendo la stessa possibilità anche a chi aveva aderito alla prima edizione della definizione agevolata ma si era poi tirato indietro a causa della difficoltà di sostenere versamenti rateizzabili al massimo in cinque rate su 2 anni, un “esercito” che secondo la Corte dei Conti dovrebbe valere in tutto 9,6 miliardi di euro.
Le liti pendenti, ossia i ruoli legati ad un contenzioso già in essere per il quale il contribuente chiederà di aderire alla sanatoria, potranno essere definite scomputando quanto già versato per la rottamazione. Nella seconda fase della “pace fiscale”, si punta infatti a potenziare il meccanismo di ravvedimento già in essere (ossia l’autocorrezione del contribuente sulle annualità dal 2013 al 2017, ancora accertabili). Grazie a tale procedimento si dovrebbe poter pagare un’aliquota fissa del 20% d’imposta sul maggior reddito fatto emergere.
La sanatoria verrebbe poi integrata per farvi rientrare chi è stato già raggiunto da una contestazione del fisco, consentendo una chiusura senza sanzioni e senza interessi, ma ridefinendo le maggiori imposte richieste attraverso un contraddittorio con gli uffici dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. E proprio dall’Agenzia arriva un’ulteriore novità che potrebbe, indirettamente, contribuire al buon esito del provvedimento di pace fiscale.
Il governo ha infatti nominato Antonino Maggiore, generale di divisione della Guardia di Finanza con una carriera interamente trascorsa presso reparti operativi, ai vertici dell’Agenzia delle Entrate al posto di Ernesto Maria Ruffini, presidente di Agenzia delle Entrate-Riscossione dallo scorso anno (dopo essere stato amministratore delegato di Equitalia dal 2015).
Maggiore dovrà dunque garantire nuove risorse al governo tramite un maggiore contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale (fenomeni che il generale conosce molto bene da anni), gestire operativamente la “pace fiscale” chiudendo i conti col passato, curare i servizi ai contribuenti e completare il riordino dell’Agenzia stessa. A quel punto, è la scommessa di Lega e M5S, i “furbi” capiranno di non poter avere più vita facile e i contribuenti fedeli inizieranno a veder premiata la correttezza del proprio operato.
Luca Spoldi