Pensioni, APE: deputati Pd, "abbassare soglia a 60 anni se..."
Pensioni, APE, anticipo pensionistico: le ultime news sulla RIFORMA PENSIONI
Pensioni, APE: deputati Pd, "abbassare soglia a 60 anni...". RIFORMA PENSIONI, LE ULTIME NEWS
"In considerazione di alcune particolari categorie e aree di crisi, riteniamo potrebbe essere opportuno un ulteriore abbassamento della soglia di 63 anni individuata dal governo come condizione per l'anticipo previdenziale, avvicinandola, in particolare per gli uomini, ai 60 anni". Lo scrivono in una lettera indirizzata al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, i deputati del Partito democratico Giovanni Burtone, Demetrio Battaglia, Antonio Cuomo, Ludovico Vico, Luisa Bossa. "Non possiamo che essere soddisfatti - spiegano i dem - nonche' ottimisti, circa il lavoro che il Governo sta facendo in merito alla introduzione di elementi di flessibilita' nel sistema previdenziale, modificando la Legge Fornero le cui rigidita' in questi anni, purtroppo, hanno penalizzato molti lavoratori. In molte aree di crisi, tuttavia, con l'espulsione dai cicli produttivi di lavoratori in eta' avanzata e la cessazione dello strumento della mobilita' in deroga, ci troviamo di fronte a situazioni sociali disperate con persone prive di qualsiasi strumento di sostegno al reddito. Questa criticita' riguarda uomini e donne per i quali e' necessario farsi carico di individuare una possibile soluzione tecnica. Soprattutto nel Mezzogiorno, e' difficile ipotizzare misure di reinserimento occupazionale per lavoratori e lavoratrici che hanno una eta' compresa tra i 55 e i 60 anni, e non credo che possiamo lasciare queste persone in un girone infernale dal quale e' impossibile uscire". "Non e' una questione di assistenzialismo ma di consentire a persone che oggi possiamo definire 'fantasmi' di poter approdare alla pensione proprio in relazione alle oggettive difficolta' in cui si trovano", concludono i dem.
Pensioni: Poletti, cifre insufficienti? Discuteremo ad incontro 21
"Dobbiamo incontrarci. Quando ci sara' questo incontro discuteremo. Non ho altro da dire". Cosi' il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha risposto ai cronisti, a margine di un convegno nella sede del Coni, in merito alle affermazioni del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sulla presunta insufficienza di risorse per attuare l'Ape, ovvero il meccanismo predisposto dal governo per anticipare l'ingresso in pensione rispetto a quanto previsto dalla riforma Fornero.
Pensioni: Sacconi,negoziato senza scambio tra governo e sindacati
Un tavolo negoziale "senza scambio tra governo e sindacati". Lo scrive Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato, nel blog dell'Associazione amici di Marco Biagi, commentando il confronto in corso tra esecutivo e sindacati sulle pensioni. "La riforma Fornero - sottolinea Sacconi - ha certamente depositato la necessita' di interventi, quantomeno transitori, per tutelare coloro che erano gia' adulti all'atto della sua entrata in vigore e che ora rischiano un improvviso impoverimento se espulsi dal lavoro con i molti processi di ristrutturazione produttiva in corso. Sara' necessario, in particolare, che gli strumenti siano tali da favorire gli accordi individuali e collettivi per uscite incentivate negli ultimi anni che precedono la pensione, come e' il caso della possibilita' per i datori di lavoro di pagare contributi, deducibili, oltre il salario del dipendente. Nel merito il Parlamento avra' comunque modo di discutere e di valutare le compatibilita' di bilancio". Per il presidente della Commissione Lavoro del Senato, "resta tuttavia molto originale un tavolo negoziale con i sindacati tutto e solo 'a dare'. Con richieste da parte loro che, comprensibilmente, non hanno limiti. Anzi - conclude Sacconi - ancor piu' sorprendentemente, si ipotizza un accordo da sottoscrivere. Se e' certamente giusto riscoprire il ruolo dei corpi sociali, e' tuttavia nello scambio faticoso il senso di ogni negoziato"