Economia

Pensioni, nella riforma spunta l'ipotesi anticipo uscita per tutti

Il pregio di Opzione Tutti sarebbe triplice: concedere libertà di scelta, pesare sui conti solo come anticipo di cassa e appaiare vecchie e nuove generazioni

Anticipare la pensione, ma ricalcolando l'assegno col contributivo. Questa, scrive Repubblica, la forma di flessibilità a cui guarda il governo per il tavolo che aprirà con i sindacati nelle prossime settimane. 

Una flessibilità buona perché sostenibile per i conti pubblici. Come fosse un'Opzione Tutti, l'estensione cioè a tutti di Opzione Donna che è la formula giusta, anche se in questi anni la combinazione di 58 o 59 anni e 35 di contributi col ricalcolo contributivo ha comportato per le donne un taglio del 33% dell'assegno. 

Il governo l'ha rinnovata per un anno alzando l’età a 60 anni per le dipendenti e 61 per le autonome: un rialzo che molti partiti vorrebbero rivedere durante l'iter parlamentare della manovra. Lo scenario d'altro canto è cambiato in questi dieci anni dalla riforma Monti-Fornero. Nel 2022, l'85% dei pensionati sarà nel sistema misto: una quota retributiva sempre più piccola maturata fino al 1995 e poi tutto contributivo. 

Questo si traduce in un assegno per il 65% calcolato secondo il metodo contributivo, in base cioè ai contributi versati e non agli ultimi stipendi. Ecco che il sacrificio del ricalcolo, il "taglio", sarebbe via via sempre più modesto.