Economia

Pensioni riforma, APE, quattordicesima, uscita anticipata. Ecco le novità

Riforma Pensioni, APE, quattordicesima, uscita anticipata... Cambia tutto. Pensioni, le novità

Pensioni, quattordicesima, uscita anticipata, APE. Cosa cambia con la riforma delle pensioni in Italia
 

Pensioni rivoluzione. Renzi lancia l’aumento della quattordicesima per le pensioni più basse e il prestito pensionistico, modello Ape, per chi vuole o deve agganciare la pensione prima dell’età pensionabile. Il premier lo fa in tv (Porta a Porta). A poche settimane dal varo della legge di Bilancio, si chiarisce il quadro previdenza nella manovra: i capisaldi? Incremento del 25% della quattordicesima – 126 euro in più l’anno per l’importo massimo in pagamento – e il prestito pensionistico ventennale per sostenere la flessibilità in uscita. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti nel frattempo indica il nuovo obiettivo – un miliardo e 500 milioni di euro – per finanziare il Ria (Reddito di inclusione sociale), che partirà nel 2017 con l’approvazione della legge delega.

Vertici, summit e incontri riservati frenetici tra gli uomini di Renzi e quelli del sindacato per la partita pensioni, caldissima e delicatissima nella politica. La previdenza è tema fondamentale. Due nodi da sciogliere: l’intervento sulle pensioni più basse e definire l’ammontare delle risorse disponibili. In questo quadro c'è l’aumento della quattordicesima a vantaggio soprattutto degli ex lavoratori dipendenti con pensioni basse nell'ottica di tanti contributi versati. E le pensioni minime che favorirebbero in primis gli ex lavoratori autonomi (artigiani e commercianti) con prestazioni scarne e deboli redditi dichiarati in corso di attività. I sindacati votano la prima opzione e Renzi va nella stessa direzione.

 

Pensioni, incremento del 25% della 14esima per oltre tre milioni di pensionati. Fino 600 milioni per l'Ape


Pensioni e novità. Probabile revisione degli importi della quattordicesima, con incrementi del 25% per ciascun ammontare, pari a 336, 420 e 504 euro: gli importi crescerebbero di 84, 105 e 126 euro. Mica finisce qui. Il limite di reddito per ottenere la mensilità aggiuntiva, attualmente pari a 1,5 volte il trattamento minimo, verrebbe portato a 2 volte, passando così da 9.786,86 euro a 13.049,14. Il pubblico destinatari crescerebbe da oltre 2 milioni a circa 3 milioni e 200mila. Un intervento che costerebbe sui 600-700 milioni di euro.


 

Ape, novità sull'anticipo pensionistico
 

Ape, altro tema importante. Lo stanziamento per l’anticipo pensionistico dovrebbe essere inferiore a 500-600 milioni pensando che le risorse si focalizzeranno solo sulle situazione di disagio, permettendo ai lavoratori che vogliono uscire in anticipo il peso economico di questa decisione con una decurtazione consistente della rata di pensione una volta raggiunta l’età di vecchiaia. Il governo Renzi sta pensando pure un intervento delle aziende nel caso di situazione di esubero. Usare i fondi integrativi accantonati dal lavoratore è una strada che verrà percorsa. La misura si chiamerebbe Rita (rendita integrativa temporanea anticipata) e significherebbe dover rinunciare di fatto, una volta in pensione, all’introito complementare.