Pensioni, sindacati: uscita con anticipo di 3 anni e 7 mesi, a 63 anni. Novità

Novità sulle pensioni. L'anticipo pensionistico (Ape) potrà essere chiesto a 63 anni e consentirà di uscire dal lavoro con un anticipo di tre anni e sette mesi. E' quanto emerso dall'incontro tra Governo e sindacati convocato per mettere a punto le misure sulla previdenza da inserire nella legge di stabilità. Il 21 settembre è in programma un incontro conclusivo, in cui dovrebbe essere formalizzata l'intesa.

Al tavolo di oggi hanno partecipato per il Governo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, e per i sindacati i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Vera La Monica, Maurizio Petriccioli e Domenico Proietti. Al termine dell'incontro Petriccioli ha riferito che "l'Ape può essere richiesto a 63 anni di eta'" e consentirà al lavoratore di uscire dal lavoro "con un anticipo di 3 anni e 7 mesi". Si tratta, ha aggiunto, di "un punto di mediazione raggiunto oggi, ma che era in viaggio da un po'. Noi avevamo chiesto 4 anni di anticipo; sperimenteremo il meccanismo per 2 anni per vedere quanti ne usufruiranno".

Il segretario confederale della Uil Domenico Proietti ha spiegato che "il 21 ci sara' un incontro che dovrebbe essere conclusivo, oggi abbiamo continuato ad approfondire dal punto di vista tecnico i vari interventi". "Speriamo ci sia un'intesa complessiva. Al momento c'e' una condivisione sulle ricongiunzioni onerose che non dovrebbero essere piu' costose per le persone".

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si e' detto "ottimista" sul confronto con i sindacati. A margine di un convegno a Milano Poletti ha detto di essere "fiducioso, mi auguro che all'inizio della prossima settimana, quando procederemo a un ulteriore incontro con le segreterie confederali, di essere abbastanza vicini alla definizione precisa di questa materia. E' un compito molto importante".