Economia
Pignataro allarga la sua galassia italiana: rilevata Prelios per 1,35 miliardi
Escono gli americani di Davidson Kempner. Fabrizio Palenzona resta alla presidenza
Nuova mossa di Pignataro: rileva Prelios per 1,35 miliardi
Continua ad allargarsi la presenza di Andrea Pignataro in Italia. Con il gruppo fintech Ion continua infatti a scommettere sull’Italia. Come scrive il Corriere della Sera, con l’acquisizione di Prelios, per 1,35 miliardi, l’imprenditore bolognese di 53 anni, cittadino italiano, con passaporto inglese e residenza a Sankt Moritz (ma vive a Milano), ha investito 6,35 miliardi di euro in meno di tre anni, rilevando prima Cedacri, poi Cerved, List, il 7% di Illimity, il 2% di Mps, il 32% di Cassa Volterra (il via libera della Bce per la banca toscana è arrivato a luglio) e ora la società di gestione di asset alternativi, servicing e servizi immobiliari specializzati". Il management resterà lo stesso, scrive Milano Finanza. Fabrizio Palenzona dovrebbe restare al vertice anche dopo l’operazione mentre Riccardo Serrini resterà ceo.
A vendere è il fondo americano Davidson Kempner Capital Management (Dk), che come spiega il Corriere della Sera "aveva rilevato il 44,86% di Prelios nel luglio 2017 per 64,25 milioni e poi, nel febbraio 2018, lanciato un’Opa sul totale del capitale". A Pignataro di Prelios, che opera solo in Italia e può crescere nel resto d’Europa, interessa soprattutto la grande quantità di Utp in portafoglio, sigla che sta per «unlikely to pay», cioè crediti problematici.
Prelios ne ha circa 15 miliardi su 41,6 miliardi di asset gestiti e sono tutti corporate, fanno cioè capo ad aziende che hanno difficoltà a rimborsare i propri debiti per problemi di dimensione o per una struttura finanziaria non corretta o per cambio generazionale. "Questo significa entrare nel cuore dell’economia italiana, raccogliendo una grande quantità di dati", conclude il Corriere della Sera.