Economia
Pil, Squinzi ad Affaritaliani.it: "Accelerare sulle riforme"
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
"E' un dato legato all'andamento della congiuntura internazionale che indubbiamente sta un po' rallentando. Pur impegnandoci, non riusciamo a far miracoli". Il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi commenta così con Affaritaliani.it la nota mensile dell'Istat che prevede per il primo trimestre del 2016 una variazione congiunturale del Pil reale "lievemente positiva, dello 0,1%". Un dato in linea con il trend di progressivo indebolimento del prodotto interno lordo in atto dal secondo semestre dello scorso anno.
In questo scenario, secondo l'Istat, la crescita acquisita per il 2016 è pari allo 0,4% (ben lontano dall'1,4% previsto dal governo Renzi per quest'anno). Un dato che, secondo il numero uno della Confindustria "non bisogna prendere per buono. Aspettiamo, perché - dice Squinzi - questo numero (lo 0,4%, ndr) sarà certamente maggiore a fine anno. Personalmente, mi aspetto che il nostro Paese nel 2016 crescerà sopra l'1%. Non mi sembra, quindi, il caso drammatizzare. Speriamo però che l'Italia ce la possa fare. Questo sì. Bisogna accelerare con le riforme".
Il modello di previsione di breve periodo dell'Istat vede una variazione congiunturale del Pil reale attesa per il primo trimestre lievemente positiva (+0,1%), con un intervallo di confidenza compreso tra -0,1% e +0,3%. Secondo l'istituto centrale di statistica, all'incremento del Pil contribuirebbero positivamente i consumi privati, a fronte di un apporto negativo della domanda estera netta e dei consumi pubblici mentre la dinamica degli investimenti (al lordo delle scorte) risulterebbe sostanzialmente piatta. In questo scenario, la crescita acquisita per il 2016 è pari allo 0,4%. Ben lontana dall'1,4% previsto dal governo Renzi per quest'anno.
Segnali positivi provengono dal settore dei servizi e dalle costruzioni, a fronte di una dinamica meno favorevole nell'industria. Gli ultimi dati mostrano un miglioramento dell'occupazione, soprattutto quella a tempo indeterminato, favorita anche dai provvedimenti di sostegno alle assunzioni, mentre l'inflazione si è riportata in territorio negativo.