Economia

Pirelli, Brembo approfitta dei saldi di Borsa: Bombassei compra il 2,43%

Che sia il preludio di una fusione nel comparto dei blocchi di trasmissione automotive visto che negli anni scorsi su Pirelli e Brembo, alla ricerca quest'ultimo di un partner per crescere per linee esterne, erano più volte circolate ipotesi circa una possibile aggregazione tra i due gruppi? Difficile, visto che il controllo del colosso della Bicocca è saldamente nelle mani degli azionisti cinesi che ruotano attorno a ChemChina. Forse, piuttosto, il primo step per una verticalizzazione del business fatto da partnership iniziate con una partecipazione azionaria. Così, approfittando dei cali di Borsa (Pirelli in un anno ha perso circa il 50% della capitalizzazione, il 30%, circa un euro a titolo, soltanto nell’ultimo mese), il gruppo dei sistemi frenanti presieduto da Alberto Bombassei ha comprato il 2,43% del capitale dell'azienda guidata da Marco Tronchetti Provera.

Marco Tronchetti Provera pirelli ape

 

Nell’annunciare a borsa chiusa l’acquisto, Brembo ha specificato che la partecipazione ha “un approccio non speculativo e di lungo periodo”. Il gruppo bergamasco, ha aggiunto poi la nota, “ha deciso autonomamente di investire in Pirelli, azienda che per storia, brand, leadership e propensione all'innovazione, rappresenta come Brembo un'eccellenza particolarmente significativa nel settore di riferimento”. La quota è detenuta sia direttamente sia attraverso la società controllante di Brembo, Nuova Fourb (holding della famiglia Bombassei). Un blitz non sollecitato che arriva dopo che gli azionisti cinesi e italiani di Pirelli hanno annunciato la propria intenzione di arrotondare al rialzo (di un 1,5% entrambi) le proprie partecipazioni, nella convinzione che i corsi azionari non stiano rispecchiando per nulla i fondamentali dell’azienda e sostenendo così il prezzo.

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Al momento si è mossa solo la holding dei soci cinesi, che già la scorsa settimana aveva avviato gli acquisti. Complessivamente, la partecipazione in mano a ChemChina è ora di poco superiore al 46%, rinforzata di circa lo 0,51% rispetto all'annuncio. Duplice l’obiettivo, secondo quanto ricostruisce l’agenzia MF-DowJones, della manovra anticipata dai due principali azionisti del gruppo: abbassare i valori di carico delle quote sfruttando la brusca correzione generalizzata, legata all'emergenza sanitaria del Coronavirus, e sostenere nel contempo i corsi del titolo, proprio in considerazione del fatto che gli attuali valori espressi a Piazza Affari non rispecchiano i fondamentali dell'azienda. Anche oggi nel frattempo, pur a fronte di un indice dei titoli principali che a Piazza Affari ha chiuso in progresso di oltre l'1%, le azioni del gruppo della Bicocca hanno accusato una nuova flessione del 2,27% a 3,27 euro/azione.