Economia
Pompei (Deloitte) su Il Sole24ore: pubblico/privato per fissare le priorità
L'ad: "Crescita, innovazione e sostenibilità". Il Recovery Fund: "Una grande opportunità per reasformare l'economia de Paese e tornare a a risalire la china"
“Questa è l'ora di un grande patto pubblico-privato capace di fissare priorità strategiche per il nostro Paese”. Conclude così il suo editoriale su Il Sole 24 ore l'ad di Deloitte Fabio Pompei. Deloitte è oggi con le sue 7mila persone in Italia una delle principali realtà della consulenza. La società ha lanciato da gennaio anche il progetto Impact for Italy con l’obiettivo di contribuire a far crescere e rendere più competitivo il Paese, anche grazie alle imprese e alle organizzazioni per le quali il network lavora.
“Crescita, innovazione, sostenibilità. Con il Recovery Fund -scrive Pompei- l’Italia ha un’occasione storica per trasformare la propria economia e tornare a crescere coniugando competitività e sostenibilità. Grazie alla straordinaria risposta dell’Ue alla crisi scatenata dal nuovo Coronavirus, infatti, il nostro Paese avrà a disposizione oltre 200 miliardi di euro tra prestiti e trasferimenti diretti. Risorse che, però, per essere fruttuose, dovranno essere impiegate innanzitutto con l’obiettivo di tornare a crescere seguendo le tre linee direttrici indicate dal governo.
Un Paese più moderno È questo il primo obiettivo delle linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo ed è in questa direzione che ci muoviamo anche come Deloitte con il nostro progetto Impact for Italy. Un obiettivo che, oggi, si misura innanzitutto sulla capacità di innovazione. Ma per innovare servono maggiori investimenti in Ricerca & Sviluppo. E serve una strategia nazionale per il trasferimento tecnologico che leghi Università, Centri di Ricerca e mondo delle Imprese, prendendo il meglio dalle best practice internazionali. Ad oggi abbiamo un livello di Innovazione e trasferimento tecnologico inferiore alla media Ue. E regaliamo talenti a tutto il mondo. Dobbiamo invertire rotta, investendo più risorse in ricerca e facendo in modo che le scuole e le università si rafforzino soprattutto nelle discipline Stem, materie su cui, come ha dimostrato lo studio dell’edizione 2020 dell’Osservatorio della Fondazione Deloitte, l’Italia è ancora indietro. Secondo il nostro studio infatti, circa un’azienda su quattro (23%) non riesce a trovare i profili Stem di cui ha bisogno”.
Per Pompei la spinta alla digitalizzazione è cruciale “Per far sì -scrive l'ad della multinazionale- che tutti possano beneficiarne e non aumentino le diseguaglianze, però, servono infrastrutture adeguate e risorse per aumentare l’alfabetizzazione digitale di tutta la popolazione, con speciale attenzione ai dipendenti della Pubblica amministrazione, così da rendere più snella e funzionale la burocrazia italiana.
Infine, non c’è modernizzazione del Paese senza quella delle imprese. In questa fase è di vitale importanza sostenere le tante pmi ad alto potenziale che, da sole, non riescono a investire in innovazione. Secondo una stima del nostro ufficio studi, solo una pmi su quattro ha raggiunto una maturità tecnologica tale da poter competere sui mercati internazionali. Eppure, le nostre aziende producono eccellenze riconosciute in tutto il mondo e, con le sole esportazioni, il Made in Italy genera oltre il 30% del nostro Pil”.
L'attenzione poi è rivolta alla sostenibilità “Il ritorno -scrive Pompei- a tassi di crescita più elevati, nei prossimi anni, dovrà andare di pari passo con una maggiore sostenibilità. Per garantire un futuro ai giovani, come ci ricorda anche Papa Francesco, è urgente mettere in atto quella transizione ecologica che, non a caso, la Commissione Europea ha messo al centro del suo piano di rilancio comunitario. Grazie alle innovazioni tecnologiche e alle nuove policy comunitarie, la sostenibilità sarà sempre più strategica per le aziende e potrà contribuire al rilancio economico di tutta l’Europa.
Non meno rilevante è il nodo energetico: mentre Francia e Germania si stanno attrezzando per diventare leader nella produzione di idrogeno green, l’Italia continua a scontare una forte dipendenza dall’estero per il suo fabbisogno energetico. Ma con l’avanzare dell’innovazione tecnologica, si accrescono per l’Italia le opportunità di investire in rinnovabili: una strategia che può accelerare la decarbonizzazione e, al contempo, aumentare l’efficienza energetica nazionale”.
Grande attenzione poi al tema dell’ammodernamento delle infrastrutture. “Rientra in questa sfida -secondo Pompei- anche delle nostre infrastrutture: oltre a dover risanare storici ritardi nei collegamenti tra il Nord e il Sud del Paese, nonché tra il versante Est e Ovest, sarà importante destinare investimenti alla messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture già esistenti. Una grande operazione di cura del territorio potrebbe diventare un volano di crescita ed evitare, nei prossimi anni, gravi costi umani ed economici legati al climate change”.
Un paese più inclusivo. La pandemia, come ci ricorda il presidente della Repubblica Mattarella, rischia di aggravare le disuguaglianze esistenti e di lacerare il nostro tessuto sociale.
Il presidente della Repubblica infatti aveva detto che viviamo: “Una crisi molto dura, che colpisce comparti e lavoratori, taluni in modo più grave come avviene per le piccole imprese. Un periodo di straordinaria difficoltà che va affrontato con il necessario sostegno da parte delle Autorità Pubbliche: servono politiche condivise - col contributo di parti sociali e territori - per una strategia che, mentre affronta la pandemia e le difficoltà conseguenti, sia rivolta a colmare divari e ridurre diseguaglianze sempre più inaccettabili e onerose”.
E al Capo dello Stato fa eco Pompei: “Per fare in modo che il Recovery Plan -scrive l'ad di Deloitte- sia efficace e vada a beneficio del maggior numero di persone possibile, sarà importante investire le risorse tenendo a mente le disparità che ancora oggi caratterizzano il nostro Paese. Sfide cruciali che potranno essere superate, come sottolinea Banca d'Italia solo grazie a una presenza importante delle donne nel mondo del lavoro e nei ruoli di leadership.
Infine, per spegnere le tensioni sociali e lavorare all’obiettivo comune del rilancio economico- conclude Pompei- è necessario che le istituzioni e le imprese lavorino insieme. Il pubblico, così, potrà avvalersi delle competenze e della forza innovativa del privato. Il privato, d’altra parte, non può farcela senza investimenti e, ancora di più, senza una politica industriale di lungo periodo”.