Poste, rumors: Caio lascia a giugno. Bruschi in pole per successione
Pare che in Poste Italiane l'amministratore delegato Francesco Caio, voluto da Matteo Renzi alla guida del colosso pubblico controllato dal Tesoro per gestire il complesso passaggio della privatizzazione (di parte del capitale) e dello sbarco a Piazza Affari, stia prepando il passaggio del testimone al suo successore. Il motivo? La voglia di misurarsi in nuove sfide professionali che, come spesso gli è accaduto in passato, potrebbero portarlo anche all'estero.
Chi lavora all'interno di Poste sa benissimo che il successore di Caio ha già un volto che è quello di Paolo Bruschi, fondatore della società di comunicazione Segest e chiamato a inizio 2015 dall'ex Cabre&Wirells nella controllata pubblica per affidargli la guida della segreteria tecnica, organo centrale nell'attuazione del piano industriale che ha avuto come snodo centrale l'Ipo.
Alcune mosse di Caio che, riportano le indiscrezioni, potrebbe andarsene via già a giugno, confermano la sua scelta di preparare l'ascesa del nuovo amministratore delegato. In che modo? Rafforzando le competenze di Bruschi che già lavora con lui in staff.