Economia

Recovery Fund, Di Maio: "È un banco di prova, vale più del piano Marshall"

Di Maio: "Questa è la fase della razionalizzazione delle proposte sul Recovery Fund. Austerity? La Commissione ha cambiato paradigma"

In presenza delle Commissioni Riunite Affari esteri, presso la Sala del Mappamondo, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in audizione ha spiegato le priorità nell’utilizzo del Recovery Fund. "Un banco di prova" per Di Maio dove "l'impiego corretto o scorretto, verrà utilizzato da sostenitori e detrattori, per sotenere le proprie posizioni". Parlando dell'entità del fondo, il minsitro parla di risorse ingenti, "più del Piano Marshall'',  quindi "un treno che non ripasserà più, un'occasione unica per modernizzare il nostro paese''.

Non è un caso che il nome del piano europeo sia Next Generation Ue. Secondo Di Maio perchè è qualcosa che sarebbe stato impensabile per le generazioni passate e che invece servirà ora a costruire un rilancio europeo comune per quelle future". Il capo della Farnesina precisa che "L'aver preteso dall'Unione europea questo salto in avanti ci rende oggi ancor piu' in dovere di sforzarci con il massimo impegno, la massima serieta' e scrupolosita' per ricavarne il meglio".

"In una prima fase, sin da fine luglio e per tutto il mese di agosto, le amministrazioni hanno elaborato proposte di progetti potenzialmente eleggibili, tenendo a mente i grandi obiettivi del piano di rilancio europeo: la ripresa economica, la creazione di lavoro, la transizione verde e digitale", ha premesso il ministro degli Esteri, prima di annunciare l'entrata in una seconda fase della progettazione del piano Ue: quella della "razionalizzazione delle proposte, della loro selezione e del loro perfezionamento in coerenza con le linee d'intervento prioritarie che il Governo ha concordato", ha aggiunto il capo della Farnesina. "Il filo conduttore di questa operazione e' contenuto nelle 'linee guida' approvate dal Comitato lo scorso 9 settembre e poi trasmesse al Parlamento", ha spiegato Di Maio. "Le "linee guida" individuano le quattro grandi sfide che il Piano deve contribuire a vincere: la ripresa nazionale dopo la crisi e la resilienza; la transizione verde e digitale; l'aumento del potenziale di crescita; la creazione di occupazione".