Economia
Reddito di cittadinanza addio. Ecco cosa può fare chi lo perderà. Le novità
Tutte le misure alternative introdotte dal governo Meloni, sia per chi non è ritenuto in grado di lavorare sia per chi è "occupabile"
Reddito di cittadinanza addio? Ecco cosa potrà fare chi lo perderà
Il reddito di cittadinanza è stato sostituito. Da cosa? Non solo da una, bensì da due misure, una legata all'assistenza e una alle politiche attive del lavoro. Il governo di Giorgia Meloni spera così di superare uno dei punti più criticati del sussidio introdotto dal governo Conte I: la mancata distinzione tra chi può e chi non è in condizione di cercare lavoro. Per chi è definito "occupabile", in particolare, il reddito di cittadinanza cambia nome e sostanza: si chiamerà Supporto per la formazione e il lavoro.
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Quest'ultimo è il nuovo strumento destinato a chi ha dai 18 ai 59 anni, non studia ed è ritenuto "attivabile al lavoro" dai servizi sociali. L'ultimo bonifico con la causale "reddito di cittadinanza" che riceveranno queste persone sarà quello relativo al mese di luglio. Da settembre, avranno invece 350 euro al mese per non più di un anno.
Ma i destinatari dovranno partecipare a corsi di formazione e qualificazione professionale. E, ogni 90 giorni, presentarsi ai centri per l'impiego per aggiornare la propria posizione. Già introdotto in Manovra, il taglio al reddito per questi individui genererà risparmi di spesa superiori a 776 milioni di euro, come stimato dall'Ufficio parlamentare di bilancio. Il costo di questo supporto nella Relazione tecnica al decreto è stimato invece in 112,5 milioni per il 2023. La spesa annuale per il reddito è di circa 8 miliardi di euro.