Economia
Roma, boom della meeting industry. Italia terza al mondo per convegni ospitati
Il report di ICCA mette in luce l'ottima performance italiana in termini di convegni e congressi ospitati rimanendo dietro solo a Stati Uniti e Spagna
Abbastanza netto il divario geografico con il Nord, che ha ospitato il 59% degli eventi, contro il 24,4% del Centro, il 10,4 del Sud e il 6,2% delle isole. La ricerca ha visto la partecipazione di 474 sedi di eventi, la maggioranza delle risposte è arrivata dalle sedi fieristico congressuali (il 44,7%), dai centri congressi (il 37,7%) e dalle sedi istituzionali (il 19,8%). Sono stati considerati tutti gli incontri (totalmente in presenza o ibridi) della durata di almeno 4 ore e con un minimo di 10 partecipanti, realizzati allo scopo di condividere idee e conoscenze, condurre affari o socializzare. Una crescita globale destinata a raggiungere cifre record nei prossimi cinque anni. Secondo Statista, infatti, il mercato degli eventi passerà dagli 887 milioni di dollari del 2020 ai 2,194 miliardi previsti per il 2028.
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"L’incontro in presenza resta fondamentale, ma negli ultimi anni la tecnologia ha cambiato e migliorato notevolmente la meeting industry grazie all'equilibrio trovato tra mondo reale e mondo digitale – prosegue Honegger – Per gli eventi di Richmond Italia, ad esempio, utilizziamo un software che mette in relazione gli interessi dei partecipanti in modo da favorire incontri e stimolare confronti dai quali potrebbero nascere nuove partnership".
Sempre secondo l'OICE i primi sei mesi del 2023 fanno pensare che entro fine anno sarà colmato il gap con il 2019 e non è da escludere la possibilità di superare il livello pre-pandemico. Buone prospettive anche per il fatturato: il 52,7% delle sedi che hanno partecipato alla rilevazione compilando completamente il questionario prevede nel 2023 un aumento rispetto al 2022 del loro fatturato complessivo riferito agli eventi e ai congressi mentre il 41,6% ritiene che il fatturato resti stabile.