Economia

Russia,Renault rivede i target dopo la retro. Giù i target price. Ko il titolo

Dopo li stop delle attività nel suo secondo mercato mondiale, il gruppo guidato dall'italiano De Meo dovrà "rivedere le sue prospettive finanziarie per il 2022"

Margine operativo ribassato al 3% contro "almeno il 4%"

Renault in frenata alla Borsa di Parigi, dopo avere deciso la sospensione dell'attività industriali in Russia, con una conseguente revisione al ribasso delle prospettive finanziarie per il 2022. A fine seduta il titolo del gruppo automobilistico francese accusa una flessione dello 0,8% a 22,86 euro, ma a metà giornata il prezzo ha toccato anche un calo di quasi il 3%. 

Come indica un breve comunicato diramato ieri, il consiglio di amministrazione di Renault ha deliberato di sospendere le attività nello stabilimento di Mosca con effetto immediato e di valutare "le possibili opzioni riguardanti la sua partecipazione" in AvtoVAZ, "agendo al tempo stesso in maniera responsabile nei confronti dei suoi 45mila dipendenti russi".

La decisione è giunta dopo che il gruppo guidato dall'italiano Luca De Meo è stato attaccato pubblicamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che lo ha citato nel suo intervento in video al Parlamento francese tra le aziende transalpine che continuano a fare affari con la Russia e quindi sono "sponsor" della guerra in Ucraina. La Russia rappresenta il secondo mercato mondiale del gruppo Renault, dopo l'Europa, con 482 mila veicoli venduti nel 2021 e un fatturato di 2,8 miliardi di euro.

AvtoVAZ, di cui la casa francese detiene il 69% del capitale da fine 2016, produce in particolare le due auto più vendute in Russia, Lada Vesta e Granta, con una quota di mercato complessiva che sfiora il 29%. Il gruppo Renault ha precisato che, "come conseguenza" delle decisioni prese "è obbligato a rivedere le sue prospettive finanziarie per il 2022" e prevede ora un margine operativo del gruppo dell'ordine del 3% contro "almeno il 4%" indicato in precedenza e "un free cash flow positivo" contro "almeno 1 miliardo di euro" della stima precedente.

Inoltre, in occasione dei risultati del primo trimestre 2022, il gruppo registrerà "un onere di adeguamento non cash che corrisponde al valore degli immobilizzi tangibili e intangibili e al goodwill consolidati del gruppo in Russia, che al 31 dicembre 2021 ammontava a 2,19 miliardi di euro".

(Segue...)