Economia

Made in Italy, parla Beretta: "Ecco come tutelare i capolavori Dop e Igp"

di Rosa Nasti

Intervista a Lorenzo Beretta, presidente di ISIT e direttore commerciale del gruppo Fratelli Beretta

Salumi Dop e Igp, ad affari parla Lorenzo Beretta: "Noi Beretta siamo ambasciatori della cultura alimentare italiana"

"L'intuizione della mia famiglia? Aprirsi da subito alla grande distribuzione organizzata, da quasi mezzo secolo siamo presenti in oltre 70 paesi del mondo." Il Salumificio Fratelli Beretta non è semplicemente un caso di successo familiare, bensì un autentico "ambasciatore della cultura alimentare italiana", come lo definisce Lorenzo Beretta parlando con affaritaliani.it. In un'industria che rappresenta uno dei pilastri fondamentali del settore agroalimentare del Paese, la famiglia Beretta ha costantemente tenuto alta la bandiera italiana, sia sul suolo nazionale che al di là dell'oceano. Con 19 produzioni IGP e DOP e 500 referenze di salumi a marchio proprio, il gruppo incarna un dna  intriso di amore per la qualità, rispetto per il territorio e dedizione alla tradizione, e questo, come sottolinea Lorenzo Beretta “ha contribuito al nostro successo, portandoci a una posizione di leadership in Italia e all'estero sia in termini di notorietà che di quota di mercato.”

Una leadership che va avanti dal 1812 con Carlo Antonio Beretta e attraversa otto generazioni; dagli albori nella macelleria-salumeria brianzola dei fratelli Mario e Felice Beretta fino ad oggi. Nel panorama moderno Lorenzo Beretta occupa il ruolo di direttore commerciale per i mercati italiani e mondiali, promuovendo la cucina made in italy in tutto il globo. “Il gruppo Beretta svolge un ruolo significativo per l'export italiano”, sottolinea lui stesso, “da quasi mezzo secolo, siamo presenti in oltre 70 paesi nel mondo. Fin dagli anni '70, abbiamo iniziato a esportare nei principali mercati europei, e abbiamo ampliato la nostra presenza internazionale, rispondendo alla domanda crescente di prodotti di alta qualità.”

Ma nel mondo dell'agroalimentare e della produzione di salumi italiani, Lorenzo Beretta assume un'altra veste di fondamentale importanza: quella di presidente di Isit, l'associazione dei produttori di salumi. L'ente si adopera attivamente per la valorizzazione dei prodotti Dop e Igp, che Beretta definisce dei “capolavori”. Nonostante il recente via libera dell'Unione Europea che riconosce i prodotti a indicazione geografica, persiste l'ombra delle imitazioni e delle contraffazioni che minacciano la reputazione e l'autenticità del Made in Italy. 

Su questo fronte, Beretta non lascia spazio a compromessi, mantenendo alta la guardia e sottolineando con forza un problema cruciale: il fenomeno del cosiddetto italian sounding, “che supera di oltre due volte la produzione tipica nazionale e deve essere contrastato sia a livello nazionale che internazionale”, dice il presidente di Isit. Aggiungendo: “E’ importante evitare che i paesi che non rispettano le indicazioni geografiche vincano questa guerra.”

Ma cosa si può fare per far sì che si eviti un mercato nero dei Dop e Igp, quindi contraffazioni che potrebbero trasformare questi prodotti in un lusso riservato a pochi privilegiati? “Con una maggiore sinergia”, sostiene Beretta e “cooperando con tutti gli attori coinvolti. E’  importante il dialogo quotidiano con le istituzioni italiane e comunitarie, come le commissioni e il Parlamento europeo. Inoltre, dobbiamo coordinarci strettamente con le associazioni nazionali e internazionali, comprese quelle delle Dop e Igp come Afidop e Origin Italia.”

LEGGI ANCHE: Fratelli Beretta lancia il concorso "Campione a Tavola - Vinci con Cannavaro”

In questo contesto, un aspetto fondamentale è la strategia comunicativa che un'azienda adottta  per trasmettere al proprio pubblico non solo l'importanza dei prodotti di qualità, ma anche il valore del know-how italiano. Nel settore dei salumi, Beretta ha adottato una strategia volta a coinvolgere le generazioni più giovani, con una comunicazione molto più social e digital. Pertanto, l'azienda ha sviluppato una strategia digitale inclusiva che mira a raggiungere un vasto pubblico. “I nostri prodotti suscitano l'interesse di diversi target: dagli chef, ai giornalisti enogastronomici ai food blogger,” sostiene Beretta, “bisogna insistere su queste categorie per promuovere una comunicazione digitale e social che sfrutti le loro capacità e i nostri prodotti, loro creano nuove ricette e nuove modalità d'utilizzo e noi diventiamo più conosciuti.”

In realtà, se guardiamo al settore agroalimentare, il tema della comunicazione, sebbene importante, non è il fulcro della discussione. Ci sono questioni più urgenti da affrontare, come il sostegno ai consumi, la crisi nel Mar Rosso che minaccia 6 miliardi di esportazioni e, per quanto riguarda i salumi italiani, la crisi della materia prima causata dalla peste suina africana. Quest'ultima è un problema riconosciuto da Beretta come “uno dei principali ostacoli all'export che dobbiamo cercare di sconfiggere e migliorare per salvare il settore."

Beretta pone al centro anche il tema della competitività, riconoscendo che mantenere la leadership e il valore familiare nel tempo è essenziale per non perderli. "Un'importante sfida riguarda i mercati esteri, dove l'Italia si trova a competere con altri paesi europei che godono di accordi commerciali diversi dai nostri", afferma. Questo un aspetto da considerare attentamente, specialmente alla luce delle attuali condizioni di mercato e delle sfide che l'emergenza attuale porta con sé. Il presidente di Isit conclude: "Dobbiamo concentrare i nostri sforzi nell'aumentare le opportunità di esportazione dei nostri tutelati, portandoli su un maggior numero di tavole per mantenere alto il valore dei nostri prodotti".