Economia
Shell trasloca a Londra, il colosso non si chiamerà più Royal Dutch
Il big del petrolio sposterà nel Regno Unito anche la sede fiscale dell'azienda: lì risiederanno il ceo e il direttore finanziario del gruppo
Dal punto di vista fiscale Shell dovra' pagare una tassa di uscita di 400 milioni di dollari alle Autorita' olandesi, ricordano gli analisti, ma secondo Shell la societa' non sara' soggetta alla 'exit tax' sui dividendi. La razionalizzazione 'rendera' il gruppo piu' facile da manovrare, ma non dovrebbe avere un grande impatto sulle sue performance', commenta Laura Hoy, analista di Hargreaves Lansdown.
L'impatto sugli azionisti 'sara' verosimilmente positivo, ma il futuro del gruppo dipende moltissimo dal prezzo del petrolio', aggiunge Hoy, che tra i possibili benefici include anche quello di una tassazione piu' accomodante nel Regno Unito per le societa'', destinata pero' ad aumentare dal 2023.
Shell, per altro, ha precisato di non attendersi un impatto significativo dal punto di vista fiscale. Va ricordato, d'altro canto, che alla fine di ottobre Shell ha deluso la Borsa annunciando una perdita nel terzo trimestre di 447 milioni di dollari, su cui ha pesato anche una maggiore incidenza della tassazione.
Il gruppo Shell nel 2020 ha segnato ricavi per piu' di 180 miliardi di dollari, e' presente in oltre 70 Paesi, con un totale di 87mila dipendenti al mondo. La parola ora passa ai suoi azionisti che dovranno pronunciarsi il prossimo 10 dicembre sulle modifiche proposte, nel corso di un'assemblea che si terra' a Rotterdam. Molto probabilmente l'ultima in Olanda, prima del trasloco Oltre Manica.