Economia

ShippyPro, i cervelli italiani in fuga all'estero? Una startup ce li riporta

Tra tech e smart working, la startup si propone un modo innovativo di lavorare incentrato sui risultati e tenendo conto delle persone e delle loro esigenze

ShippyPro, la startup che riporta in Italia i cervelli fuggiti all'estero

Spesso si parla del problema della fuga dei cervelli dall'Italia, che da anni è una vera piaga per il Bel Paese. Sul tema, finalmente, inizia ad arrivare qualche bella notizia: una startup italiana è diventata la “calamita” di molti "cervelli di ritorno". Si tratta di ShippyPro, azienda che sta creando a Firenze l’hub tech più grande d’Europa in ambito e-commerce & logistics.

Fondata nel 2016, ha visto il suo fatturato crescere con una media del +150% negli ultimi 4 anni. L'obiettivo di ShippyPro è semplificare, attraverso un software, la gestione della logistica legata all’e-commerce. L'azienda è stata capace di attirare l’attenzione (e gli investimenti) di fondi americani. I “cervelli di ritorno” che hanno scelto di investire i propri talenti in ShippyPro, rappresentano circa il 40% dell’organico totale della startup, che conta oggi quasi 60 professionisti sparpagliati in tutta Europa. A cui presto si aggiungeranno altri 30 nuovi colleghi nel reparto tech, oltre alle altre 20 assunzioni negli altri reparti previste dal nuovo piano di assunzione dell’azienda.

Il vice president of Engineering della startup, Jacopo Toccacieli, è uno dei cervelli di ritorno: "Ho lavorato tanti anni all'estero, in Canada. Quando ho scelto di tornare in Italia, ho fatto una ricerca per capire quale fosse il panorama delle startup. ShippyPro spiccava per un'impronta orientata al mercato americano, per il modo di lavorare dinamico e più orientato a capire le esigenze del cliente".