Economia
Sinner a Wimbledon col borsone di Gucci. Bufera sul tennista italiano
Il dress code di Wimbledon è notoriamente il più rigido nel mondo del tennis. E invece stavolta il numero otto al mondo ha rotto gli schemi. La polemica divampa
Al giovane tennista altoatesino, invece, è stato concesso di farlo. Come ha dichiarato casa Gucci infatti, l'inedito gesto ha ricevuto l’approvazione da parte di tutti gli organi deputati: l’ITF, l’ATP e, ovviamente, di Wimbledon, prima della discesa in campo.
Sinner è brand ambassador del noto marchio luxury ma a differenza dei suoi “predecessori” ha "infranto" una regola che mai nessuno si era arrischiato a mettere in discussione nel tennis, tantomeno a Wimbledon, che rappresenta notoriamente il torneo più tradizionale dei quattro del Grande Slam.
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La notizia ha fatto esplodere la polemica sull'appropriatezza di concedere a un tennista di portare in campo il logo di un brand con cui intrattiene un accordo commerciale. Ciò ha portato molti ad esprimersi contro questo sdoganamento, che invece ha trovato il favore di altri.
Il New York Times, ad esempio, ha elogiato l'ingresso dei brand di lusso nel mondo del tennis. Queste le dichiarazionie di Sinner - riportate dal giornale statunitense - riguardo all’inedito “strappo alla regola”: "Volevo che la borsa fosse comoda da trasportare e contenesse abbastanza per contenere tutte le mie cose. La mia priorità era la funzionalità", ha concluso il campione, che mercoledì 5 luglio scenderà in campo per un nuovo match, con la sua appariscente “compagna”.