Statali, nel contratto la pausa pranzo diventa di 10 minuti
Contratto statali, pausa pranzo di 10 minuti e tetto agli straordinari
Da "almeno 30 minuti" ad "almeno 10 minuti". Sta facendo discutere la riduzione dei tempi della pausa pranzo prevista nel nuovo contratto degli Statali con il beneplacito dei sindacati, visto che così si andrebbe incontro all'articolazione flessibile dell'orario (l'elasticità delle fasce di ingresso e di entrata è in effetti una delle novità del contratto).
Ma andiamo con ordine. Dopo le sei ore continuative di lavoro il personale statale ha diritto a una pausa pranzo in modo da recuperare le energie ed eventualmente consumare un pasto. Così è e così sarà per tutti gli statali, ma sulla durata della pausa c'è un punto interrogativo, visto che sarà materia di trattativa tra le parti, da un lato i sindacati dall'altro l'Aran, l'agenzia che negozia per il governo.
L'ipotesi su cui si ragiona è ridurre il tempo minimo previsto oggi, passando da "almeno 30 minuti" ad "almeno 10 minuti". I sindacati sono favorevoli ma c'è anche chi fa notare che abbreviare la pausa eliminerebbe uno dei paletti a cui è condizionato il rilascio del buono pasto.
Intanto, spunta anche il tetto agli straordinari, misura già sperimentata in passato in alcuni settori ma che potrebbe essere estesa a tutto il comparto che riunisce ministeri, agenzie fiscali e parastato. Un’ipotesi fissa il tetto a 180 ore, ma la questione è ancora tutta da discutere. Così come la battaglia contro l’assenteismo con la possibilità di far "pagare" a tutto l’ufficio le assenze strategiche di alcuni impiegati.