Economia

Sud in recessione, nel 2019 Pil -0,3%. E gli emigrati superano gli immigrati

Il rapporto Svimez


Svimez: in 2019 Pil Sud -0,3%, spettro nuova recessione - "Nel progressivo rallentamento dell'economia italiana, si e' riaperta la frattura territoriale che arrivera' a segnare un andamento opposto tra le aree, facendo ripiombare il Sud nella recessione da cui troppo lentamente era uscito". E' quanto si legge nel rapporto Svimez che sottolinea inoltre che nel 2019 "l'Italia fara' registrare una sostanziale stagnazione, con incremento lievissimo del Pil del +0,1%. Al Centro-Nord dovrebbe crescere poco, di appena lo +0,3%. Nel Mezzogiorno, invece, l'andamento previsto e' del -0,3%".

Svimez: al Sud piu' emigrati che immigrati, e' vera emergenza - "La ripresa dei flussi migratori rappresenta la vera emergenza meridionale, che negli ultimi anni si e' via via allargata anche al resto del Paese. Sono piu' i meridionali che emigrano dal Sud per andare a lavorare o a studiare al Centro-Nord e all'estero che gli stranieri immigrati regolari che scelgono di vivere nelle regioni meridionali". Lo evidenzia Svimez nel suo rapporto. "Le persone che sono emigrate dal Mezzogiorno sono state oltre 2 milioni nel periodo compreso tra il 2002 e il 2017, di cui 132.187 nel solo 2017. Di queste ultime 66.557 sono giovani (50,4%, di cui il 33,0% laureati, pari a 21.970). Il saldo migratorio interno, al netto dei rientri, e' negativo per 852 mila unita'. Nel solo 2017 sono andati via 132 mila meridionali, con un saldo negativo di circa 70 mila unita'". In base alle elaborazioni della Svimez i cittadini stranieri iscritti nel Mezzogiorno provenienti dall'estero sono stati 64.952 nel 2015, 64.091 nel 2016 e 75.305 nel 2017. Invece i cittadini italiani cancellati dal Sud per il Centro-Nord e l'estero sono stati 124.254 nel 2015, 131.430 nel 2016, 132.187 nel 2017. "Questi numeri - spiega l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno - dimostrano che l'emergenza emigrazione del Sud determina una perdita di popolazione, soprattutto giovanile, e qualificata, solo parzialmente compensata da flussi di immigrati, modesti nel numero e caratterizzati da basse competenze. Tale dinamica determina soprattutto per il Mezzogiorno una prospettiva demografica assai preoccupante di spopolamento, che riguarda in particolare i piccoli centri sotto i 5 mila abitanti".

Svimez: se aumenta Iva si azzera crescita Sud nel 2020 - Le "clausole di salvaguardia" peserebbero piu' sul Sud, malgrado il reddito di cittadinanza. Lo evidenzia Svimez nel suo rapporto sottolineando che "questo aumento dell'Iva, se attuato, azzererebbe la prevista crescita del Mezzogiorno nel 2020". L'impatto negativo sul Pil conseguente a un'eventuale aumento dell'Iva - spiega l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno - se pesa "per un -0,33 sull'economia nazionale, questa cifra si scompone territorialmente in un -0,30% al Centro-Nord e in un -0,41% al Sud". Inoltre, mentre a livello nazionale, la Svimez stima "una traslazione dell'incremento dell'Iva sui prezzi al consumo intorno al 70%, l'incidenza e' territorialmente diversa e scende al 63% nel Centro-Nord, mentre sale all'85% al Sud". Le previsioni tengono conto dell'impatto positivo del Reddito di Cittadinanza, che e' stimato nel 2019 in circa +0,14% di Pil. "Qualora la misura fosse stata pienamente sviluppata in base a quanto originariamente previsto. Invece, in conseguenza della minore spesa conseguente a questa misura, l'effetto espansivo sul Pil meridionale non dovrebbe andare oltre +0,10%. Per il 2020, pero', la Svimez stima che il Reddito di Cittadinanza potra' avere un impatto positivo pari a circa 3 decimi di punto percentuale, tre volte in piu' di quest'anno e doppio di quello rilevabile nel Centro-Nord".