Economia
Tasse, il pizzino della Lega per Draghi: ecco come riformare il fisco
Alberto Gusmeroli, una delle principali “menti fiscali” del Carroccio, spiega le proposte sul fisco che il partito metterà sul tavolo del nuovo governo
Stando a quanto emerso dalle consultazioni, la riforma fiscale è una delle priorità del premier incaricato Mario Draghi. Riforma che intende mettere al centro la semplificazione e la rimodulazione della progressività, redistribuendo il carico fiscale e riducendo la pressione sui redditi medio-bassi. Obiettivo che, secondo Alberto Gusmeroli, assieme a Massimo Bistonci una delle principali “menti fiscali” della Lega, “è in completa sintonia con le proposte sul tema messe in campo” fino ad ora dal Carroccio.
Alberto Gusmeroli
“Sono varie", spiega ad Affaritaliani.it Gusmeroli, deputato di professione commercialista, in Piemonte al confine con la Lombardia, nel cuore del Nord produttivo. "Al momento, fra il 2019 e il 2020, come Lega abbiamo presentato un enorme pacchetto di norme in Commissione Finanze alla Camera. Pacchetto, peraltro in marcia: i progetti di legge sono già in corso di valutazione e su alcuni come quello sulla flat tax incrementale sono in corso anche le discussioni”, aggiunge.
Quali sono?
“Sono sei: Pace fiscale, a firma Bitonci, Gusmeroli e di tutti i membri della Commissione Finanze in quota Lega, riforma del contenzioso tributario (Centemero Bitonci e tutti i membri commissione), flat tax incrementale (Gusmeroli, Bitonci e altri), circolazione e crediti fiscali, (Gusmeroli, Bitonci e altri), Pdl semplificazioni ed eliminazioni imposte (Gusmeroli, Molinari, Bitonci e altri) ed eliminazione dell’Irap (Bitonci)”.
Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi
Li vuole illustrare brevemente?
“Miriamo a semplificare il sistema fiscale, eliminando le imposte e a dare liquidità alle imprese utilizzando le compensazioni fiscali. Con la riforma del contenzioso poi vogliamo introdurre il passaggio a un sistema di terzietà del giudice: il giudice tributario, cioè, è terzo rispetto all’agenzia delle Entrate e al contribuente, le altre due parti. Con l’introduzione della flat tax incrementale, vogliamo ridurre il peso della tassazione: interviene sugli incrementi di reddito. Se un contribuente dichiara reddito in più rispetto all’anno precedente, su quel di più si paga solamente il 15% indipendentemente dall’aliquota originaria. E se quel di più, poi, supera il 10% dell’anno precedente non subisce accertamenti. Insomma sulla parte incrementale, non si registrano altre addizionali e contributi Inps. Anche questo in qualche modo rientra nella generale opera di rimodulazione delle aliquote e di abbassamento della pressione fiscale. Si tratta di un incentivo all’emersione spontanea, perché se un contribuente dichiara in più rispetto all’anno precedente non viene penalizzato con il 43%, ma tassato solo al 15% sull’incremento”.
Il parlamentare della Lega Massimo Bitonci
E le altre proposte?
“Il progetto sulla circolazione e i crediti fiscali contiene l’eliminazione di una trentina di imposte, il cui gettito totale annuo ammonta solo a 684 milioni. Con un po’ di buona volontà, quindi si può abolire una trentina di imposte. Infine, eliminando l’Irap semplifichiamo il sistema fiscale, aumentando le aliquote Ires e Irpef che inglobano anche l’Irap, trasformandola in una sorta di addizionale”.
Come si concilia questa intensa attività legislativa fiscale con le poche parole proferite sul tema dal premier di questo nuovo governo entrante?
“Benissimo, perché c’è la necessità di ridurre il peso delle imposte e di semplificare il sistema fiscale e burocratico italiano che è tra i più complicati al mondo. La classifica della Banca Mondiale lo mette al 128° posto in quanto a semplicità. Considerando che sempre in commissione Finanze abbiamo in corso anche le audizioni per la riforma dell’Irpef, tutte queste proposte di legge si intersecano benissimo con quello che, stando a quanto emerso dalle consultazioni, è uno dei grandi temi del programma del governo Draghi”.
La maggioranza però è politicamente composita e siete allo stesso tavolo con altre forze molto diverse…
“Sono temi che possono essere tranquillamente discussi e analizzati. Da parte della Lega non c’è nessuna preclusione ideologica. C’è solo la volontà di semplificare il sistema fiscale e abbassare la tassazione. Dal punto di vista fiscale siamo in completa assonanza con quanto intende attuare il premier incaricato”.
Draghi vuole anche redistribuire il carico fiscale riducendo la pressione in particolar modo sui redditi medio-bassi…
“Si può anche ragionare su una no-tax area come, ad esempio, esiste sull’addizionale Irpef. Le possibilità per abbassare la tassazione e semplificare il sistema sono tantissime, si tratta di avere una grande volontà di intervenire, perché il sommerso emerge solo in presenza di un sistema semplice e non oppressivo in termini di tassazione”.
La vosta proposta di Pace fiscale prevede anche la Rottamazione Quater e il Saldo e Stralcio che risolverebbero il problema immediato della sospensione della riscossione coattiva e dell'attività di notifica degli avvisi di accertamento al momento congelati fino al prossimo 28 febbraio. 50 milioni di cartelle pronte a partire. Una nuova rottamazione, però, non avrebbe un impatto negativo sulla compliance futura del contribuente?
“Se lo Stato vuole portare a casa dei soldi in questo momento, deve utilizzare due sistemi, che sono il Saldo e Stralcio e la rateizzazione lunga. Il governo precedente aveva preparato un ordine del giorno a mia firma di rateizzazione a 15 anni. Se c’è la volontà, e da quello che si capisce la volontà di Draghi di semplificare e di ridurre il peso della tassazione esiste, la strada è praticabile. E nella flat tax incrementale la compliance c’è: raggiunto il 10% di reddito dichiarato, non scatta l’accertamento. Si tratta di un forte stimolo all’emersione che fornisce gettito che consente in ultima battuta di ridurre anche le aliquote”.
Dal cashback alla lotteria degli scontrini, come valuta l’efficacia anti-evasione di questi provvedimenti sulla tracciabilità adottati dal governo Conte-bis?
“Nella passata legislatura, l’onorevole Bitonci aveva fatto una proposta sulla lotteria degli scontrini, ma fatta in un modo completamente diverso e che aveva più senso. In generale, sul tema direi che è meglio attendere il nuovo governo per vedere come imposterà il lavoro anti-evasione. Siamo favorevoli a quello che ha esplicitato Draghi: semplificazione del sistema e riduzione, ove possibile, dell'imposizione fiscale, per far emergere gettito che sfugge al prelievo”.
Secondo l'ultimo lavoro della Commissione Giovannini, la Bibbia sul tema, l’evasione fiscale nel 2018 in Italia è stata di 104,6 miliardi di euro. Per la Lega, la riduzione del carico fiscale è uno strumento più efficace della tracciabilità per combattere l'evasione?
“Sì, l’abbassamento delle imposte può autofinanziarsi e può beneficiare anche della semplificazione del sistema. La semplificazione è la strada maestra da percorrere, perché consente anche risparmi agli autonomi per le spese dedicate ai professionisti. In generale, non c’è però una ricetta unica per risolvere il problema dell’evasione, ma ci sono più ricette".
Quali?
"La semplificazione, la riduzione delle imposte e la spinta all’emersione con la compliance. Raggiunto un certo livello, cioè non ti accerto. Nella semplificazione, inserisco anche l’unificazione delle deduzioni e delle detrazioni e la riduzione delle complicazioni burocratiche per usufruire del sistema dei bonus, come quello del 110% sulle ristrutturazioni. Anche questo è un volano di rilancio dell’economia, perché rende subito attivabile il bonus e impatta sul mercato. Secondo noi, le imposte devono diventare una leva di rilancio dell’economia, non un modo per fare cassa e finanziare la spesa o redistribuire. E' un cambio di punto di vista”.
@andreadeugeni