Economia
Tasse più alte alle case rifatte con il Superbonus: così Giorgetti vuole fare cassa. "Questo provvedimento non aiuta gli italiani"
Il governo ha bisogno di soldi e li cercherà ovunque, puntando soprattutto sugli introiti per i comuni. L'intervista a Francesco Burrelli, presidente di Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari)
Superbonus e rendite catastali, "Questo provvedimento non aiuta i più fragili"
Dopo le tasse su accise, banche e imprese, il governo adesso mette nel mirino chi ha approfittato del Superbonus. Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’audizione sul Piano strutturale di bilancio, ha fatto scattare l’allarme confermando che l’aggiornamento dei valori catastali sulle case ristrutturate sarà una priorità per il governo. Il caos si è subito propagato: un aumento della rendita che non solo non era previsto ma che rischia di trasformarsi in una vera e propria trappola fiscale.
Il ministro ha però ribadito che i controlli scatteranno su chi non ha aggiornato i dati catastali, sottolineando che "ci saranno benefici a favore dei Comuni", i quali riscuotono l’Imu sulle seconde case. E qui si capisce il gioco: al governo servono soldi, e li troverà ovunque possibile, in particolare con un’operazione che promette introiti sostanziosi per le casse comunali. Ma la vera domanda è: cosa accadrà a chi non ha ancora terminato i lavori? Affaritaliani.it ne ha parlato con Francesco Burrelli, presidente di Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari).
"Capisco che la previsione del Pil al +1% sia stata rivista al ribasso, fermandosi allo 0,8%, e che il governo debba trovare risorse per raggiungere i 25 miliardi necessari. Tuttavia, non condivido l'idea di interrompere bruscamente senza dare il tempo di organizzarsi a chi stava terminando i lavori, soprattutto nei condomini, che riguardano milioni di italiani con un reddito medio di 1.700-1.800 euro, non solo le villette o le case di lusso. Chi ha utilizzato il Superbonus non ha certo ottenuto tutto gratuitamente: ha migliorato l'efficienza energetica e la sicurezza sismica della propria casa, ma ci sono ancora molti costi da affrontare. Ora gli si dice che, in aggiunta, dovranno pagare più tasse, senza sapere bene come o quando", sostiene Burrelli, in riferimento alle dichiarazioni del Ministro.
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E aggiunge: "Non credo che questo provvedimento vada nella direzione di aiutare i più fragili, categoria che oggi include anche chi ha un reddito di 2.000 euro, viste le spese crescenti, soprattutto per il riscaldamento." Poi conclude: "Ho creduto nella forza dello Stato, ma se questo discorso viene applicato in maniera generalizzata, non so che tipo di impatto potrà avere, anche a livello politico. Non è certo una misura che sembra andare nella direzione di aiutare la maggior parte degli italiani."