Economia

Tasse, Visco ad Affaritaliani.it: Renzi cerca solo il consenso

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

Politica fiscale viziata dalla ricerca del consenso elettorale e no all'abolizione di Equitalia. Dall'ex ministro delle Finanze del governo Prodi Vincenzo Visco, intervistato da Affaritaliani.it al Festival dell'Economia in corso a Trento, arriva una bocciatura all'impostazione della politica del governo sulle tasse, politica promossa invece per quanto riguarda alcuni interventi sul recupero dell'evasione fiscale come "il reverse charge e lo split payment, proposte che erano anche mie e che alla fine ha consentito d'incamerare più gettito di quanto inizialmente previsto". Poi il fondatore dell'associazione Nens dice la sua sulla proposta della Lega della flat tax e sui potenziali rischi di Brexit per il nostro Paese.

Come valuta la politica fiscale del governo che, anticipi a parte, è incentrata ancora sulle attività produttive, lavoro e impresa ed ha allegerito il peso fiscale sui patrimoni e sulla casa, il contrario di quello che l'Europa chiede ai suoi Stati membri? Anche questa settimana, l'Ocse non ha mancato di sottolineare la necessità d'invertire i pesi...
"Il governo Renzi cerca il voto e il consenso. E quindi, si comporta di conseguenza. Questa può essere un'ottima strategia per un politico che vuole essere eletto e rieletto, ma non necessariamente per un Paese. Purtroppo, non è materia europea in cui siamo obbligati. Ricordo che la settimana prossima si faranno feste in tutta Italia con banchetti in cui si inneggia all'abolizione dell'Imu sulla prima casa...".  

Come valuta invece la proposta della Lega Nord, ma che pare essere fatta propria anche dal futuro Centrodestra, di un'introduzione di una flat tax che ridurrebbe il numero delle aliquote? E' praticabile? 
"E' una proposta demagogica. Sarebbe un favore ai ricchi, perché introduce una forte penalizzazione alle classi medie".

E la proposta del governo Renzi di abolire Equitalia?
"In quale Paese al mondo non c'è la riscossione coattiva delle imposte? Uno Stato di diritto è basato su alcuni diritti e obblighi a cui i cittadini devono sottostare. Anzi, il fatto paradossale è che il diritto dello Stato per difendere e realizzare i suoi crediti è molto inferiore rispetto a quanto avviene, ad esempio, in ambito privato".

E cioè?
"Se un cittadino contrae un mutuo con la banca e in futuro non vengono pagate le rate, l'istituto può espropriare l'immobile, mentre lo Stato non può farlo. Ora, dopo il decreto sulle banche, i tempi per questo esproprio sono stati ridotti, mentre il governo vuol chiudere Equitalia. Siamo al delirio. Un Paese così non può andare da nessuna parte".

Quando nell'ambito della legge di Stabilità, nell'ambito delle voci di entrata, leggiamo lotta all'evasione, tutti gli interventi funzionano assicurando un certo gettito?
"Alcuni sì, altri no. P
er esempio quelli che il governo ha attuato due finanziarie fa e cioè il reverse charge e lo split payment, due proposte che avevo fatto anche io, hanno generato un gettito più alto di quanto preventivato all'inizio. Altre misure sulla lotta all'evasione non funzionano".

Quanti miliardi di patrimoni italiani prendono la via dei paradisi off-shore invece di stare nelle casse delle banche del nostro Paese?
"Centinaia di miliardi di euro".

E nel mondo?
"Si 
stima complessivamente siano tra gli 8.000 e i 20.000 miliardi di dollari. Nel caso Panama papers è stata resa nota una lista di paradisi fiscali relativi a 214.000 societa' nel cerchio offshore, facenti capo a 360.000 persone in 200 Paesi diversi trafugate da un unico studio legale di Panama. E' roba grossa, già in precedenza si sono verificati episodi simili, per esempio con una banca del Liechtenstein, ma ora sta succedendo che i segreti che circondano i paradisi fiscali cominciano a traballare. Iparadisi fiscali sono una realtà molto rilevante nell'economia di oggi, sono parte integrante della gestione della finanza mondiale, ricettacolo di tutte le cose peggiori e delle forme di illegalita', per cui combatterli non è cosa facile; i governi si stanno impegnano ma la battaglia sarà lunga".

Si avvicina la data del referendum inglese sulla permanenza di Londra nell'Unione Europea. Che rischi ci sono per il nostro Paese?

"Se verrà meno l'Inghilterra, aumenterà il rischio di un'Europa a marcia unica tedesca. E' pericoloso, perché agli italiani non piace. Suscita fantasmi e ricordi non belli".