Economia
Tim, tegola Ue sulla rete unica. Nel mirino il controllo. Titolo -2,8%
L'Antitrust europeo potrebbe opporsi alla creazione di un soggetto unico controllato da Tim. Portavoce della Commissione Ue smentisce i rumors
Pare che gli avvocati di Cdp, che avevano disegnato il progetto per la nuova governance della società che gestirà la futura rete unica digitale ultra-veloce, che deve nascere dalla fusione fra l'infrastruttura Tim e quella di Open Fiber, questa mattina abbiano fatto un salto sulla sedia nel leggere Bloomberg.
Il Ceo di Cdp Fabrizio Palermo
Già perché se fosse vera l'indiscrezione rivelata questa mattina dall'agenzia giornalistica americana, il piano sulla rete unica, così com'è stato disegnato (per spingere l'ex monopolista telefonico ad aderire al progetto) a grandi linee nel memorandum of understanding (MoU) sottoscritto a fine agosto da Tim e dalla Cassa di Fabrizio Palermo, finirebbe direttamente nel cestino "senza passare dal via", anche perché è difficile immaginare come la compagnia telefonica possa rinunciare al pre-requisito del "50%+1 azione" di AccessCo, la futura società che gestira la nuova infrastruttura.
Secondo Bloomberg, l'Antitrust europeo, che segue con molta attenzione il dossier, potrebbe opporsi alla creazione di una società unica per la rete a banda larga controllata dall'ex monopolista. Il timore dell'autorità comunitaria, guidata da Margrethe Vestager, sarebbe la possibile creazione di un monopolio a causa dell'eventuale combinazione tra Telecom e la più piccola rivale Open Fiber, cosa che rappresenterebbe una netta inversione di rotta dopo decenni di deregulation.
Il commissario europeo per la Concorrenza Margrethe Vestager
L'Europa infatti ha scelto la via della competizione infrastrutturale ovvero della presenza di più reti e l'Italia sarebbe invece, a progetto realizzato, l'unico Paese europeo nel quale la fibra verrebbe affidata ad una sola società monopolista. Configurazione che trova esempi concreti nel mondo solo in Qatar e a Singapore, dove però la rete è interamente pubblica, senza la presenza di aziende private.
Nel caso italiano, invece, si verrebbe a creare un forte ruolo dell'ex monopolista, ovvero di Tim, un'azienda così verticalmente integrata, presente nella rete ultra-velore e anche nei servizi ai clienti, mentre nel Continente si predilige la via del venditore all'ingrosso, cioè di compagnie che gestiscono le reti e ne offrono l'accesso a pari condizioni a tutti gli operatori al dettaglio.
Rete unica, Mef: "Non atteso alcun veto da Antitrust Ue"Il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, "ha contatti regolari con Margrethe Vestager e funzionari dell'antitrust Ue, con cui ha parlato recentemente. Non è previsto alcun veto sul piano relativo alla rete unica. C'è invece un condiviso obiettivo comune di dotare l'Italia con moderne infrastrutture digitali". E' quanto fanno sapere fonti del Mef, dopo le indiscrezioni di Bloomberg relative a un'opposizione dell'Antitrust Ue rispetto al progetto che dovrebbe portare alla fusione tra la rete di Tim e Open Fiber. |
La struttura decisionale di AccessCo prevedrebbe una governance condivisa con Cdp Equity (il braccio operativo del gruppo di via Goito nelle partecipazioni azionarie) per garantire l’indipendenza e la terzietà della società, con meccanismi di maggioranze qualificate e regole di controllo preventivo, ma per quanto riguarda l'assetto azionario, l'amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi, che preme per la fusione con Open Fiber da mesi, ha più volte chiarito che la sua società non intende cedere il controllo della rete dopo l'aggregazione. Un aspetto monopolistico che, secondo Bloomberg, quindi non andrebbe giù a Bruxelles, opposizione che ha innescato oggi a Piazza Affari, sin dal suono della campanella, le vendite sul titolo Tim.
Nelle prime battute, le azioni sono state infatti fermate in asta di volatilità quando cedevano il 7,4% e sono poi tornate in contrattazione, per assestarsi su un ribasso attorno al 3% e chiudere a -2,8%.
Ad ogni modo, per il momento non ci sono conferme ufficiali da parte dell'Ue, con la Commissione che si è limitata a ripetere come a inizio settembre, a firma sul MoU apposta dalle parti, che "gli sviluppi sono monitorati da vicino". Un parere contrario dell'Antitrust potrebbe fare saltare il banco, anche se entrambe le aziende hanno sede in Italia. E, a cascata, rimescolare anche le prospettive di altri operatori come Mediaset e Rai che hanno appena aperto il dossier dopo la bocciatura comunitaria della Gasparri.
Intanto, Tim ha già avviato un processo per separare la sua infrastruttura di rete fissa per abbattere il debito. Il mese scorso ha deciso di vendere una quota del 37,5% di una nuova società, FiberCop, che possiederà i cavi di rete fissa che vanno dalle strade alle case e alle imprese, la cosiddetta rete secondaria, alla società di investimento Kkr per 1,8 miliardi di euro. La nuova società avrà un valore aziendale iniziale di 7,7 miliardi di euro.
Tim ha inviato una notifica preliminare all'Ue del suo piano FiberCop all'inizio di questo mese, secondo alcune fonti vicine al dossier citate da Bloomberg. I funzionari dell'Ue vedono questo primo passo come meno problematico di una successiva fusione con Open Fiber, hanno aggiunto le fonti. Intanto in serata la Commissione Europea, tramite un portavoce, ha smentito le indiscrezioni: "Seguiamo con attenzione gli sviluppi sulla rete ma al momento non è stata ancora notificata alla direzione generale per la concorrenza". Una smentita che è arrivata pochi minuti dopo quella del Governo italiano che, per il tramite del ministro dell'Economia Gualtieri, ha fatto sapere che i colloqui sono frequenti e intensi con la Ue e le sue Commissioni competenti e "non esiste alcun veto sul progetto italiano di rete unica tra Tim e Open Fiber".
Un gioco di sponda che appare chiaro e nell'interesse dell'esecutivo italiano, che tiene a far sapere all'Europa quanto questo rappresenti un progetto strategico di interesse nazionale su cui il premier Giuseppe Conte si è espresso apertamente al Forum di Cernobbio dichiarando senza necessità di interpretazioni che "l'Italia è 14 anni che aspettava questo progetto" e "farò qualsiasi cosa affinché questo progetto sia realizzato."
@andreadeugeni