Economia
Trump annuncia dazi sugli elicotteri. Leonardo chiude a -2,14% a Piazza Affari
Gli Usa accusano l'Ue di aiutare Airbus con sussidi pubblici
La minaccia dei dazi statunitensi sugli elicotteri penalizza Leonardo a Piazza Affari. I titoli del gruppo lasciano sul terreno l'1,05% a 10,39 euro con volumi pari a 480 mila pezzi passati di mano a fronte di una media di 3,8 milioni in un'intera seduta dell'ultimo mese e chiudono in negativo a -2,14%. Ieri l'amministrazione Trump ha accusato l'Unione europea di aiutare Airbus con sussidi pubblici, penalizzando quindi la concorrente Usa Boeing. Come ritorsione, Washington intende imporre dazi su una serie di prodotti importati dall'Europa per un valore di 11 miliardi di dollari.
Nell'elenco, lungo 14 pagine, ci sono prodotti di ogni tipo, dal pesce al burro, dal vino all'olio, ma soprattutto si parla anche di "elicotteri a uso civile", nonchè "componenti di aerei ed elicotteri" che provengono da Francia, Germania e Regno Unito (dove Airbus produce). "E' ancora presto per trarre delle conclusioni in quanto la versione finale dipenderà dall'esito delle trattative, ma ovviamente l'introduzione di nuovi dazi sugli elicotteri rallenterebbero la ripresa in corso della divisione, riteniamo non compensabile dall'eventuale maggior domanda che arriverebbe da Boeing, di cui Leonardo è fornitore", notano gli analisti di Equita.
La proposta è stata annunciata nella notte italiana dall'ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, che ha giustificato la mossa sostenendo che Airbus - il rivale europeo dell'americano Boeing - riceve sussidi danneggiando il gruppo statunitense, che nel frattempo è alle prese con una crisi legata al fatto che per la seconda volta in cinque mesi un suo jet 737 Max e' stato protagonista di un incidente mortale. Non è un caso che nell'elenco dei prodotti che potrebbero subire dazi ci siano anche gli aerei di Airbus. E non sorprende che Boeing abbia commentato dicendo di "sostenere il rappresentante commerciale Usa e il suo team nei loro sforzi per creare un campo da gioco equo nel mercato globale degli aerei".
La mossa di Washington segue di pochi giorni una decisione dell'Organizzazione mondiale del commercio (il Wto), secondo cui lo stato di Washington ha fornito sussidi illeciti proprio a Boeing. La minaccia degli Usa si inserisce in uno scontro che va avanti da 14 anni e che chiama in causa i due produttori di aerei. Robert Lighthizer, il rappresentante commerciale dell'America che per altro sta negoziando con la Cina per cercare di trovare un accordo, ha fatto capire di avere perso la pazienza.
In una nota ha detto: "Il nostro obiettivo ultimo è raggiungere un'intesa con la Ue che metta fine a tutti i sussidi. Quando la Ue metterà fine a questi sussidi lesivi, i dazi americani addizionali imposti potranno essere rimossi". Le barriere doganali saranno adottate solo dopo il via libera del Wto atteso in estate, ha aggiunto Lighthizer. Per gli Stati Uniti, si tratta di una rara espressione di fiducia in un organismo da sempre criticato dal presidente americano Donald Trump e da cui ha minacciato più volte il ritiro della sua America.