Economia
Ubi Banca su relazioni di Consob e Banca d’Italia: sì crescita, ma in Europa
Annuale incontro di Ubi Banca sulle relazioni di Consob e Banca d’Italia. Obiettivo: trovare misure per la crescita nel rispetto dei vincoli europei
Davanti a una platea di imprenditori e professionisti della finanza, l’incontro promosso da Ubi Banca sui discorsi annuali tenuti dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e dal Presidente della Consob Paolo Savona. Letizia Moratti, Presidente del Cda di Ubi Banca, ha proposto una sua sintesi incentrata sulla crescita con un occhio all’Italia e uno all’Europa.
Riflettere sui messaggi lanciati dal Governatore della Banca d’Italia e dal Presidente di Consob in occasione delle tradizionali relazioni annuali è intento dell’appuntamento che, da circa quarant’anni, UBI Banca organizza a Milano. Ospiti quest’anno il Presidente di Ubi Letizia Moratti, Giuseppe Lusignani, Vice Presidente Prometeia e Professore di Economia degli Intermediari Finanziari presso l'Università di Bologna e del direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana.
“Condivido l’urgenza di sostenere la crescita e allentare le tensioni sui mercati finanziari”, ha dichiarato in apertura il Presidente Moratti. “La crescita economica del nostro Paese va rimessa al centro dell’agenda politica italiana e noi tutti dobbiamo contribuire a questo obiettivo primario”. “In tal senso, l’elevato rapporto debito pubblico-PIL rimane un vincolo e occorre una strategia rigorosa di riduzione nel medio termine”.
Traendo spunto dalle due relazioni, Moratti ha posto l’attenzione su alcuni temi che considera centrali nel ripensamento di politiche volte alla crescita del Paese. Tra questi, il rischio invecchiamento della popolazione, che richiede misure di welfare pubblico-privato, ma anche le opportunità legate all’innovazione tecnologica per il sistema bancario, oggi sempre più impegnato nella riduzione dei costi e nello smaltimento dei non performing loans, ma ancora indietro rispetto alla sfida digitale.
“L’Italia paga un ritardo tecnologico. Il 5% del totale del valore aggiunto è oggi riconducibile ai settori dell’economia digitale contro l’8% in Germania e una media del 6,6% nell’Unione Europea, mentre il mondo è cambiato e cambierà ancora. Nei servizi bancari si è certamente ridotto il numero degli sportelli tradizionali per far fronte alla politica di riduzione dei costi, ma dall’altra parte si stanno sviluppando le Fintech, i Big data e l’uso delle tecniche di intelligenza artificiale”.
“Per quanto riguarda l’Europa”, ha continuato Moratti, “sono una convinta sostenitrice dell’Unione Europea. I mercati globali ci pongono delle sfide che da soli non potremmo sostenere. L’Europa ci consente di aprirci a mercati più ampi, di godere di sostegni maggiori e facilita la cooperazione in campi strategici. Vorrei ricordare che la crescita italiana non è stata debole a causa dell’Unione europea o dell’euro perché gran parte degli Stati membri hanno fatto meglio di noi. Il Paese ha reagito con ritardo al cambiamento tecnologico e all’apertura dei mercati a livello globale. Servono mercati integrati a livello finanziario, del lavoro, di beni e servizi con norme e istituti comuni e un autentico bilancio unico europeo”.
VIDEO - Moratti, Ubi: "Necessarie riforme per crescere, ma rispetto vincoli europei"
Intervistata da Affaritaliani.it Moratti ha poi ribadito: “La relazione della Consob incentra su un modello di crescita sostenibile. Tra i temi citati nella relazione di Savona, la cui centralità condivido, il risparmio e la creazione di quello che il Professore chiama Capital market union, declinazione del completamento dell’unione bancaria e dei mercati finanziari che anche il Governatore Visco aveva sottolineato come importante per l’Europa”.
Quanto agli European safe asset, auspicati dal Professore, Moratti ha commentato: “Avere un titolo europeo privo di rischio risponde all’opportunità di creare condizioni uguali per tutti i Paesi. Si tratterà di vedere come la Commissione europea valuterà questa possibilità perché fino ad ora non ci sono state aperture da parte della Germania. Anche il governatore Visco sottolineava la creazione di un’integrazione Europea più forte che porterebbe i titoli italiani a subire meno flessioni”.
Interrogata sui MiniBot Moratti ha chiarito che non si tratta di una soluzione da percorrere.
Sulla procedura d’infrazione, Moratti ha, infine, concluso: “Mi auguro che l’Italia risponda con misure concrete entro i termini che la Commissione richiede. La crescita è indispensabile, ma altrettanto chiaro è che non possiamo prescindere dai vincoli europei quindi rispetto a un rapporto debito-PIL così elevato delle misure devono essere prese. Delle misure che, come ha sottolineato il Governatore, devono essere di rientro nel medio periodo, meno legate alla spese corrente e più a investimenti e tagli di costi”.
Relazioni Consob e Banca d’Italia: verso una sintesi
“Le relazioni concentrano su due problemi fondamentali per questo Paese che sono la crescita e il debito. La relazione di Visco ripercorre quelli che sono i gap strutturali e per questo, potremmo definirla un’agenda politica per le riforme strutturali che consentano all’Italia di riprendere un percorso di crescita che ha smarrito da diversi anni”, ha commentato il professor Lusignani ai microfoni di Affaritaliani.it. “La relazione di Savona affronta questo tema portando l’attenzione forte sull’export italiano e sul ruolo del risparmio. Non sono visioni diverse, ma ci sono enfasi diverse. Evocare il ritorno alla fiducia (per Savona) è importante, ma senza riprendere un percorso di crescita con riforme (per Visco) che permettano di recuperare la produttività è, a mio avviso, un compito piuttosto difficile”.
VIDEO - Lusignani, Prometeia: "Crescita italiana: serve fiducia, ma necessarie riforme"