Economia

Ue, sì alla proposta del M5s sul salario minimo. "In Italia si guadagna poco"

Nicholas Schmit, commissario europeo al Lavoro: "Non imporremo regole ma il problema va affrontato"

Ue, via libera sul salario minimo in Italia. "Questione da affrontare"

L'Unione Europea sposa l'idea del M5s e dice sì alla proposta del partito guidato da Giuseppe Conte. La conferma arriva dalle parole di Nicholas Schmit. "L’Italia - spiega alla Stampa il commissario europeo al Lavoro - non avrà l’obbligo di introdurre il salario minimo, ma il basso livello dei salari «va affrontato». Non spetta alla Commissione decidere per gli Stati e non è mia intenzione cercare di convincere un governo a introdurlo. So che l’Italia sostiene la proposta e questo mi fa molto piacere. Non voglio interferire. Mi limito solo a far notare che l’Italia ha un sistema di contrattazione collettiva molto esteso, forse il più esteso dell’intera Ue, ma al tempo stesso ci sono salari molto bassi. Questo è un aspetto che va affrontato".

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Via libera dal commissario Schmit anche al reddito di cittadinanza. "Credo - prosegue Schmit alla Stampa - sia uno strumento giusto per combattere la povertà e l’esclusione economica e sociale. La Commissione lo ha sempre difeso e per questo sostengo il governo nella sua decisione di mantenerlo. Ma sono d’accordo nel dire che devono esserci delle condizioni. Bisogna per esempio fare in modo che i beneficiari seguano corsi di formazioni e vadano alla ricerca di un lavoro: solo così li possiamo aiutare a reintegrarsi nel mercato del lavoro e nella vita sociale per essere autonomi. Un reddito di cittadinanza è importante per prevenire la povertà, ma non ci si può limitare al sussidio".

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