Economia

UniCredit, Orcel promette 16 miliardi ai soci in 3 anni. Boom a Piazza Affari

Ricavi a oltre 17 miliardi al 2024 (+2% annnuale). A fine piano taglio dei costi per 500 milioni e 2,8 miliardi di investimenti nel Digital&Data. Il nuovo piano

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Andrea Orcel promette di remunerare i propri azionisti con 16 miliardi nel triennio 2021-2024 (una crescita annua dell'utile netto del 10%), attraverso dividendi cash e buyback, flusso che il nuovo piano industriale “UniCredit Unlocked”, il primo firmato dal successore di Jean Pierre Mustier, realizzerà grazie a una maggiore spinta sui ricavi (1,1 miliardi quelli netti al 2024, in crescita del 2% all’anno), in particolare commissionali e a un miglior utilizzo della rete che punta a recuperare quote di mercato nei confronti dei competitor. E senza intaccare il capitale dove UniCredit prevede una generazione organica di circa 150 punti base all’anno grazie a una crescita della redditività (Rote al 10% nel 2024) e ad un modello a basso assorbimento di capitale mantenendo un Cet1 Ratio dal 12,5/13%.

Parallelalmente con una forte spinta al digitale, anche nella gestione dei dati dove si prevedono investimenti complessivi per 2,8 miliardi di euro a fine piano e con una semplificazione-centralizzazione delle fabbriche prodotto (Corporate Solutions e Individual Solutions) da mettere a servizio per tutto il gruppo, Orcel prevede un abbassamento dei costi complessivi di mezzo miliardo, portando il rapporto cost/income a circa il 50% nel 2024.

E’ questa la struttura della nuova strategia stand alone della seconda banca italiana, impatto che Piazza Affari ha accolto con i fuochi d’artificio, visto che, agli annunci dei nuovi target, il titolo UniCredit è salito progressivamente fino a chiudere a 12,8 euro con un rialzo del 10,82%, sostenendo l’intero listino milanese. Estremamente vivaci anche gli scambi.

Sulla politica redistributiva, la banca prevede di erogare quest'anno 3,7 miliardi, con un dividendo cash pari al 30% dell'utile netto sottostante e buyback per la parte restante. Cedola che il prossimo anno salirà al 35% dell'utile netto, mentre per gli anni seguenti sarà di "almeno il 35%" con la parte restante in riacquisto di azioni proprie. 

A fine piano è atteso un utile netto superiore ai 4,5 miliardi contro il dato di oltre 3,3 miliardi previsto nel 2021, previsione che si conferma anche sul 2022. "Sull'esercizio 2021 UniCredit distribuirà agli azionisti circa 3,7 miliardi e più o meno lo stesso ammontare l'anno successivo. Da lì in avanti "questa distribuzione di capitale dovrà aumentare per raggiungere o superare i 16 miliardi in arco piano", ha spiegato Orcel. 

"Questa distribuzione di capitale - ha aggiunto il banchiere- non tocca il nostro eccesso di capitale", che l'istituto si attende resti tra i 100 e i 150 punti base al di sopra di un livello di Cet1 al 12,5%. "Un'eventuale distribuzione del capitale in eccesso non è quindi considerata nei 16 miliardi. Se raggiungeremo i target di piano, cosa su cui sono fiducioso - ha concluso Orcel - distribuiremo 16 miliardi in modo ordinario e l'excess capital potrebbe integrare o meno i 16 miliardi".

Per i ricavi, attesi a oltre 17 miliardi al 2024, si prevede una crescita media annua (cagr) del 2%, e al 4% per le commissioni, una crescita che la banca ha spiegato di attendersi grazie a "una crescita del Pil nei propri mercati di 20 punti al di sopra della media dell'Eurozona", Paesi a cui è destinato il "50% delle erogazioni complessive del Recovery Fund" europeo.

In attesa del grande M&A, per cui Orcel è stato chiamato in Piazza Gae Aulenti per scrivere una nuova pagina della banca dopo la ristrutturazione targata Mustier, la principale leva azionata da Orcel è quella dell'accelerazione sulla banca digitale, anche per fronteggiare le crescenti spinte concorrenziali del fintech.

A servizio della funzione trasversale guidata dalla cinese Jingle Pang che il banchiere ha voluto espressamente in Piazza Gae Aulenti verranno fatte 2.100 assunzioni che si aggiungeranno ai 2,8 miliardi di investimenti complessivi nel Digital&Data, area in cui verrà sforbiciato di circa due terzi il ricorso alle forniture di società esterne ad alto costo.

Per spingere i ricavi sulla rete, UniCredit prevede anche di assumere 1.500 bancari in tutte le quattro macroaree di business: 900 in Italia, 300 in Central East Europe, 200 in Germania e 100 nelle funzioni di controllo. Forza lavoro che andrà ad aggiungersi a quella tech, per un totale di 3.600 ingressi al 2024. Rispetto ai rumors, Orcel non ha voluto dare dettagli sul numero di uscite volontarie previste dal piano, rimandando al confronto con i sindacati che partirà nel pomeriggio (le indiscrezioni sono su un taglio di 3.000 bancari a livello di direzione corporate e in Germania, Hvb).

Sulla crescita per linee esterne, dopo il fallimento della trattativa con il Tesoro su Mps ("prematuro speculare su possibile soluzione di sistema"), "non pianifico l'M&A e non lo escludo. Spero di poter convincere tutti della capacità di UniCredit di generare valore in maniera organica. Con il nostro management team esploreremo opportunità di M&A e se creeranno valore per il gruppo le considereremo altrimenti no. Un eventuale M&A deve rispondere a tre parametri: valenza strategica e industriale, forza della rete distributiva e un return on tangible equity del 10% nel 2024. In Central Est Europe, in Italia, in Germania, in qualsiasi area in cui siamo presenti, questi sono i criteri per un'aggregazione se saranno presenti la eseguiremo altrimenti no", ha spiegato Orcel. Il risiko bancario nel "redditizio mercato italiano", dunque, verrà preso "in considerazione solo se soddisferà i tre criteri". 

Infine, sulla bancassurance Vita e Danni, Orcel ha spiegato di considerarlo "un servizio bancario core". UniCredit varerà una "modello di partnership semplificato", specialmente nel Danni (in tutto, Piazza Gae Aulenti ha cinque joint venture assicurative). L'istituto prevede di ottenere "una maggiore efficacia commerciale con l'assuzione di specialisti" e di offrire una gamma di prodotti "arricchita con una gamma completa di soluzioni".

Il business assicurativo rientra nelle attività della fabbrica prodotto Individual Solutions, per cui UniCredit prevede ricavi a quota 3 miliardi nel 2024, con una crescita media annua del 5%. Per l'assicurazione Vita stima ricavi 2024 a 700 milioni (+1% medio annuo) e per i Danni 200 milioni (+19%). L'altra fabbrica prodotto, Corporate Solutions, avrà oltre 5 miliardi di ricavi al 2024 (+4% medio annuo), con un focus particolare sullo sviluppo delle attività di advisory e capital markets, i cui ricavi saliranno dell'11% medio annuo a quota 500 milioni.