Fed, Powell verso la nomina alla presidenza. Giovedì l'annuncio di Trump
Ecco chi è il successore della Yellen che prenderà in mano le redini della più influente banca centrale del mondo
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
La Casa Bianca conferma: il presidente Donald Trump dovrebbe annunciare giovedì la sua scelta per il prossimo presidente della Federal Reserve. La comunicazione, secondo quanto riferisce un funzionario dell'amministrazione americana, dovrebbe avvenire alla vigilia del viaggio in Asia e all'indomani della riunione della Fed. A spuntarla, scrive il Wall Street Journal che cita una fonte a conoscenza dei fatti, dovrebbe essere Jerome Powell, attuale governatore 64enne del board della Fed e che avrebbe la meglio su John Taylor (economista di estrazione accademica - insegna a Stanford - è il padre della Taylor Rule, la formula matematica per fissare i tassi di interesse), anche se il prestigioso quotidiano finanziario edito da Rupert Murdoch, aggiunge che Trump non ha preso formalmente una decisione e potrebbe ancora cambiare idea.
Lo stesso capo della Casa Bianca ha dichiarato in un video di avere in mente una persona in particolare per la posizione di presidente della Fed e che svelerà la sua scelta nel corso della prossima settimana. "Sarà una persona che si spera faccia un lavoro fantastico", ha affermato il presidente Usa, aggiungendo: "Credo che tutti saranno molto colpiti".
In caso di conferma da parte del Senato americano, Powell assumerebbe la guida dell'Istituto all'inizio di febbraio, alla scadenza del mandato dell'attuale presidente, Janet Yellen che farebbe così un solo mandato dopo aver sostituito Ben Bernake.
Trump aveva lasciato uno spiraglio alla possibilità di un rinnovo del mandato di Yellen, ma in un'intervista il presidente Usa ha dichiarato di "voler lasciare il proprio segno" con una nuova nomina. Anche la posizione di vice presidente della Fed (dopo le dimissioni di Stanley Fischer) è attualmente aperta, ma il Segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, ha riportato ai giornalisti che la Casa Bianca non prevede di nominare contemporaneamente un presidente e un vice presidente della banca centrale.
Repubblicano, Powell è il favorito da analisti di Wall Street e dagli investitori (oggi i Treasury bond - reduci da una settimana con prezzi in calo - continuano a viaggiare in rialzo, con il rendimento del decennale sotto il 2,4%) che vedono i risultati cui ha contribuito la strategia della Fed, un’economia americana tuttora solida dopo una longeva espansione e mercati azionari svettati a nuovi record. E che gode dell’appoggio di Mnuchin, uno dei consiglieri di Donald Trump da lui più ascoltati. Accanto alle scommesse (la sua candidatura è da settimane tra le più quotate nei siti di scommesse, con il 40% di chance), recenti sondaggi tra economisti di Wall Street l'hanno indicato come una scelta convincente, approvata da oltre la metà degli interpellati.
Powell, ormai governatore nel vertice Fed dal 2012, è visto come il candidato che garantirebbe maggior continuità alla banca centrale a stelle e strisce all'infuori dell'uscente Yellen. E' considerato un banchiere centrale non dogmatico e assai rigoroso sull’uso dell’analisi dei dati per la scelta sulla politica monetaria da adottare. Come la Yellen, quindi. Ed è una caratteristica fondamentale per il nuovo numero uno che dovrà traghettare la Fed lungo il processo di ritiro degli stimoli monetari dal mercato, deconsolidando il bilancio della banca.
Steven Mnuchin e la moglie
Secondo persone a conoscenza dei fatti, una volta al comando probabilmente Powell continuerà l'attuale approccio di inasprimento della politica monetaria statunitense, aumentando anche gradualmente i tassi d'interesse a breve termine. In più, l'attuale governatore del board della Fed ha mostrato una maggiore apertura rispetto alla Yellen per quanto riguarda la deregolamentazione del settore bancario, in linea con l'agenda della Casa Bianca e che, agli occhi di Trump, depone un punto a suo favore.
Per il miliardario newyorkese, la settimana in corso è di fuoco fra l'economia e la politica: mentre i primi risultati dell'indagini sul Russiagate iniziano a emergere, con le accuse ufficiali all'ex responsabile della sua campagna elettorale, Paul Manafort, in calendario ci sono anche la riunione della Fed, l'annuncio sul prossimo presidente della banca centrale americana, l'atteso dato sul mercato del lavoro americano e la partenza per l'Asia del presidente Usa fra la minaccia della Corea del Nord.