Economia

Vodafone "scomparirà", si cerca un nuovo nome. Cambia tutto dopo la fusione con Fastweb

Il marchio Vodafone, molto importante nel settore delle tlc, potrà essere utilizzato però solo per i prossimi 5 anni...

di Maddalena Camera

Vodafone, Cambia tutto dopo la fusione con Fastweb

Per ora la nuova entità nata con l'acquisizione di Vodafone Italia da parte di Fastweb si chiama, molto semplicemente, Fastweb+Vodafone. Il marchio Vodafone, molto importante nel settore delle tlc in Italia potrà essere utilizzato però solo per i prossimi 5 anni. Poi sparirà sostituito da un nuovo brand che deve però ancora trovare un nome.

Al momento il processo di integrazione è ancora lungo, dopo il primo step che ha visto gli svizzeri di Swisscom sborsare gli 8 miliardi necessari per l'operazione. Un primo step indubbiamente costoso ma facile.

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Più complicata invece l'integrazione tra due realtà che al momento ha circa 8mila dipendenti (3000 Fastweb, circa 5mila Vodafone), 20 milioni di clienti mobili e 5,6 milioni sul fisso. Il fiore all'occhiello è una rete proprietaria in fibra di 74 mila chilometri e 20 mila siti radio che servono alla rete mobile. Ancora non sono state comunicate nuove tariffe comuni ne cambi di prezzo per i vecchi clienti delle tre realtà legate ai marchi interessati alla fusione dato che, oltre a Fastweb e Vodafone, c'è anche ho Mobile, ossia l'operatore low cost lanciato da Vodafone. Mentre i clienti di Fastweb Mobile, che è operatore mobile virtuale, restano per ora in roaming su rete Wind Tre e Tim.

L'operazione di integrazione sarà graduale visto l'alto numero di clienti che si devono gestire e il risultato finale sarà la creazione di una società importante per il panorama italiano delle tlc con un fatturato di oltre 7 miliardi di euro. Da sottolineare che Swisscom dall'operazione ha stimato possibili sinergie per 600 milioni di euro all'anno.

E se l'integrazione tra i due operatori è considerata complementare anche dall'Antitrust, che infatti non ha imposto "remedies" ossia cessioni di rami d'azienda simile a quella che ha permesso a Iliad di entrare sul mercato italiano dopo la fusione tra gli operatori mobili Wind e Tre, i sindacati temono una riduzione del personale.

E non hanno tutti i torti dato che le sinergie più semplici da realizzare passano proprio dal taglio dei dipendenti. Una domanda che non piace all'ad di Fastweb+Vodafone Walter Renna intervenuto al Demo Day, l’evento di PLAI, l’acceleratore del Gruppo Mondadori, dedicato alla presentazione delle soluzioni Ai presentate dalle startup che hanno partecipato alla prima edizione del programma finanziato dalla società di Segrate, con 6 milioni di euro, e di cui anche Fastweb è partner.

L'ad preferisce parlare della certificazione di compliance ottenuta dalla sua Ai generativa Miia che verrà messa a disposizione nell'ambito dei servizi dedicati alle imprese, un’analisi indipendente sulle attività svolte per lo sviluppo e il training di questo modello di intelligenza artificiale generativa per la verifica della conformità rispetto alle principali normative vigenti.

"Siamo impegnati verso un utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale - ha spiegato Renna- supportando lo sviluppo di soluzioni innovative in linea con i più elevati standard di sicurezza. Vogliamo essere un partner ideale per sviluppare progetti di Gen AI con tutti i soggetti pubblici e privati che gestiscono dati sensibili o critici”. Insomma sul fronte dei servizi innovativi dedicati alle imprese e alla pubblica amministrazione tra Tim e Fastweb+Vodafone la concorrenza è appena cominciata.