Voucher lavoro, ecco il compromesso: tetto legato ai dipendenti fissi
Il governo pensa a un tetto legato ai dipendenti fissi. Ecco il piano per limitare il ricorso ai voucher. Compromesso coi sindacati
IL GOVERNO INTERVIENE SUL CASO VOUCHER
Parte la corsa sui voucher. Da un lato, il governo prepara un nuovo intervento per limitarne l'utilizzo "improprio" e "distorto", come ha piu' volte ripetuto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sottolineando che comunque la riflessione va avanti da mesi e che non sara' una operazione di "maquillage per evitare il voto" sul referendum promosso dalla Cgil.
LA CAMUSSO INSISTE PER LA CANCELLAZIONE DEI VOUCHER
Dall'altro, la stessa Cgil, dopo l'ok della Corte costituzionale al quesito (ammesso insieme a quello sugli appalti), comincia il pressing "quotidiano" perche' venga definita la data in cui si andra' a votare. E sul merito conferma che non basteranno ritocchi, piccole modifiche: i voucher, come chiede il referendum, vanno aboliti. Sono "la malattia del Paese. Non possiamo aspettare che diventino un contagio insopportabile", dice il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ospite di un videoforum su Repubblica tv.
VERSO IL COMPROMESSO: TETTO LEGATO AI DIPENDENTI FISSI
Tra le ipotesi di modifiche, quella di abbassare il tetto attualmente fissato in 7mila euro annui per il lavoratore e innalzato dai precedenti 5mila euro con il Jobs act e quella di ridurre la validita' del voucher, che oggi e' di 12 mesi e di portarla a 6 mesi. Un'altra possibilita' di intervento, al momento ancora teorica, e' la riduzione dei settori in cui poter ricorrere ai buoni lavoro. Ma il compromesso vero pare poter essere l'introduzione di un tetto legato ai dipendenti fissi.
SI ASPETTANO I RISULTATI DEL MONITORAGGIO SUI VOUCHER
Ma prima di concretizzare l'intervento normativo, viene confermato, si aspettano i risultati del monitoraggio che dara' conto degli effetti della prima stretta gia' attuata dal governo ed entrata in vigore l'8 ottobre scorso (con il decreto correttivo del Jobs act si e' introdotta la tracciabilita', con l'obbligo di comunicare, entro un'ora dall'inizio della prestazione, il luogo e l'ora e i dati anagrafici del lavoratore, e si sono portate le sanzioni fino a 2.400 per ogni caso).