Economia
Welfare Index PMI: rapporto annuale sullo stato del welfare
I risultati della ricerca presentata da Generali Italia alla Luiss di Roma
L’indagine svolta per costruire il Welfare Index PMI dà vita al secondo rapporto annuale sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese. Il welfare aziendale è molto diffuso nel sistema imprenditoriale italiano, secondo i risultati della ricerca presentata da Generali Italia alla Luiss di Roma. In 10 aree considerate è emerso che il 45% delle aziende è attivo in almeno 4 aree; le aziende particolamente attive che realizzano iniziative a favore dei propri dipendenti in più di 6 aree raddoppiano passando al 18,3%.
“E’ importante costruire una identità di questo indice, far capire perchè sia necessario esprimerlo” dichiara Alberto Baban, Presidente Piccola Industria Confindustria. Il Welfare Index Pmi presentato alla Luiss di Roma chiarisce infatti come “l’idea dell’attenzione del welfare all’interno delle piccole e medie imprese c’è sempre stata”.
“In realtà le piccole comunità di impresa che sono l’espressione proprio della struttura tipica delle nostre aziende, hanno sempre avuto una fortissima attenzione di relazione tra impresa e lavoratori, il welfare dunque c’è sempre stato – aggiunge Baban - ma esprimerlo, indicizzarlo, riuscire a far capire quanto ci sia una relazione e quanto questo possa esprimere anche un incremento della produttività, quindi costruire anche una relazione tra il modello produttivo e il modello di benessere espresso tra azienda e lavoratore, è molto importante. Quindi l’attenzione che poniamo nei confronti di questo indice è riuscire a far emergere quello che noi sappiamo, noi che viviamo all’interno delle imprese”.
WELFARE IN PIENA EVOLUZIONE IN ITALIA
Insomma un welfare in piena evoluzione: dagli interventi più tradizionali di gestione e sviluppo del personale dei contratti di primo livello, ad attività innovative, per rispondere a nuovi bisogni sociali e tener conto della qualità della vita dei lavoratori, anche grazie agli incentivi varati dal governo. Senza grandi differenze fra Nord, Centro e Sud. Più significative le dimensioni dell’azienda: nella sanità integrativa, ad esempio, il tasso di attività delle imprese con numero di addetti fra 100 e 250 è tre volte superiore a quello delle imprese con meno di 10 addetti.
La crescita più significativa è quella della sanità integrativa. Seguono le misure per la conciliazione vita-lavoro e il supporto alla maternità, la flessibilità degli orari e dell’organizzazione del lavoro. Sempre molto diffusa la previdenza integrativa (il 40% delle aziende). Dei quasi 8mila contratti con premi di risultato siglati nel 2016, oltre la metà prevedeva misure di welfare aziendale, per le quali è prevista la defiscalizzazione completa.
NUOVI STRUMENTI DI VALUTAZIONE DEL WELFARE
"L’Italia è fatta di piccole e medie imprese", ha detto Marco Sesana, country manager e amministratore delegato di Generali Italia, "e l’iniziativa Welfare Index Pmi vuole diffondere in loro, e quindi nel Paese, la cultura del welfare aziendale: uno strumento chiave per la crescita. Siamo molto lieti che un numero sempre maggiore di imprese aderisca al Welfare Index Pmi per valutare il proprio livello di welfare. Un risultato che è stato possibile solo grazie alla partecipazione di tanti attori, come le imprese, le confederazioni e le istituzioni".
"Il welfare aziendale aiuta a rendere più sostenibile quello pubblico" dichiara Enea Dallaglio, AD di Innovation Team "e contribuisce a far fronte all’instabilità sociale”. Le aziende, invece, puntano sul welfare soprattutto per migliorare la soddisfazione dei dipendenti e il clima di lavoro. Da quest’anno il rapporto Welfare Index Pmi ha introdotto un nuovo rating che divide le aziende in cinque classi. "Si tratta di uno strumento nelle mani dell’imprenditore" sottolinea Lucia Sciacca, capo della comunicazione di Generali "che così potrà comunicare il proprio impegno nel welfare aziendale in modo semplice e riconoscibile".
SONO 22 LE AZIENDE ITALIANE CON IL RATING MIGLIORE
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti aggiunge "C'è stata un'evoluzione qualitativa e quantitativa. Quella del welfare aziendale è una scelta che va continuata e perseguita. Parliamo di cose che vanno oltre la convenienza, riguardano il benessere di chi lavora, i rapporti tra datori di lavoro e dipendenti. Il welfare aziendale aiuta anche il welfare pubblico, con una buona integrazione tutto il sistema è più efficace, a beneficio dei cittadini. Confermo la disponibilità del Governo a partire dai dati di realtà. Dobbiamo avere la forza di modificare i nostri interventi in base ai cambiamenti che si vanno delineando".
Le 22 aziende che hanno ottenuto il rating migliore sono:
– Acli Servizi Trentino S.r.l.
– Agrimad srl Società Agricola
– Azienda Agricola Fungar S.n.c.
– Baobab Cooperativa Sociale Onlus Srl
– Castel S.r.l.
– Colorificio San Marco S.p.A.
– Consorzio Agrario Adriatico Soc. Coop.
– Consorzio Farsi Prossimo Soc.Coop.Soc. ONLUS
– Conte Vistarino Società Agricola s.s.
– Ecosviluppo Soc. Cooperativa Sociale O.n.l.u.s
– Gruppo Società Gas Rimini S.p.A.
– Il Piccolo Principe Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S
– Il Pugno Aperto Società Cooperativa Sociale
– La Nuvola SCS Impresa Sociale ONLUS
– Monnalisa S.p.A.
– Natura Iblea S.r.l.
– Siropack Italia S.r.l.
– Sonzogni Camme S.p.A.
– Stranaidea SCS Impresa Sociale ONLUS
– Thun Logistics S.r.l.
– Vesti Solidale Soc. Coop. Soc. ONLUS
– 3C Catene S.r.l.