Economia
Whirlpool, mail licenziamenti arrivate: ipotesi riassunzione da giugno 2022
Fumata nera dopo l'incontro al Mise sulla crisi del sito produttivo di via Argine. L'appello dei sindacati: "Il governo non tradisca le promesse fatte"
Whirlpool Napoli, licenziamenti arrivati. Ira dei sindacati: "Il governo non tradisca le promesse fatte"
Via libera ai licenziamenti: partite da Pero (Milano) le prime lettere di licenziamento per gli oltre 320 dipendenti dello stabilimento Whirlpool di via Argine a Napoli, chiuso il 31 ottobre di un anno fa, sono arrivate a destinazion. Le lettere "per cessazione di attività svolte" arrivano al termine dell'iter iniziato il 15 luglio e chiuso il 15 ottobre scorso. Oltre alle spettanze di fine rapporto, l'azienda verserà l'indennità sostitutiva del preavviso.
"Restano confermate le offerte di incentivo all'esodo di 85mila euro", si legge nella missiva, "in alternativa al trasferimento presso l'unità produttiva di Cassinetta di Biandronno", ma la decisione del lavoratore deve essere comunicata entro il 30 novembre prossimo.
Licenziamenti arrivati, e ora l'ipotesi di riassunzione slitta a partire da giugno 2022. "Nell’incontro presieduto dal viceministro Todde, il ministero dello Sviluppo economico non è stato in grado di assicurare quella continuità occupazionale ai lavoratori della Whirlpool di Napoli che pure aveva a più riprese promesso", denunciano i sindacati. "Il governo non tradisca le promesse fatte ai lavoratori", è l'appello unanime lanciato da tutte le sigle.
"Il governo si è inizialmente schermito dietro al fatto che Whirlpool avrebbe ritirato la disponibilità ad effettuare un trasferimento di azienda, ma poi è emerso che nemmeno da parte governativa c’è alcun progetto concreto che preveda di scongiurare i licenziamenti e di assicurare la continuità occupazionale", scrivono i sindacati.
"Anzi l’unico percorso prospettato da parte del Ministero dello Sviluppo economico prevede che la riassunzione dei lavoratori, che nel frattempo evidentemente verrebbero licenziati, partirebbe dopo sei mesi dalla data di perfezionamento del piano di investimenti del consorzio, al momento previsto per il 15 dicembre", continua la nota.
"Si tratta di un percorso che evidentemente non scongiura i licenziamenti e tradisce le promesse fatte. Per questo chiediamo ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico di tornare al tavolo, perché non possiamo accettare una siffatta marcia indietro. Il governo comunicherà domani la data di incontro con i ministri", concludono le sigle sindacali.