Spettacoli
Ascolti Tv Auditel: Tg1 delle 13,30 giù, Anzaldi (Pd): "Colpa della Isoardi"
Per il deputato dem segretario della Vigilanza Rai, il flop della prova del cuoco danneggia anche il Telegiornale
Gli ascolti Tv e i dati Auditel vedono negli ultimi tempi una flessione del Tg1 delle 13,30. Rispetto a luglio e ad agosto, lo share medio è sceso infatti dal 22,9% dei due suddetti mesi estivi al 20,7%. Il tutto a partire dal 10 settembre.
Una data particolare, non solo televisivamente parlando ma anche dal punto di vista politico, visto che ormai - sempre più - le due dimensioni sono legate, interconnesse, spesso indissolubilmente legate.
A puntare il dito su quella data è il segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, deputato del Partito Democratico, e lo fa presentando un'interrogazione al Presidente e all'Ad Rai per evidenziare non soltanto il crollo di ascolti del Tg1 delle 13,30 ma attribuendovi perfino una causa precisa.
Ma che cos'è successo il 10 settembre nel palinsesto di Rai1 e precisamente nella fascia di mezzogiorno? Semplice, è ripartito il programma culinario La Prova del cuoco, condotto quest'anno da Elisa Isoardi al posto di Antonella Clerici (migrata verso nuove esperienze in prima serata con il ritorno di Portobello).
L'avvicendamento della Isoardi alla Clerici ha, com'è ovvio, tracimato dalla sfera televisiva ed è divenuto un caso politico, visto il legame sentimentale della giovane conduttrice con il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, e i risultati Auditel de La prova del cuoco sono stati sviscerati con peculiare attenzione fin dalla prima puntata, bollandoli immediatamente come fallimentari. Così non era, in realtà, almeno all'inizio, ma la profezia come spesso avviene ha finito per autoavverarsi, e gli ascolti nel corso delle settimane sono precipitati.
Michele Anzaldi nella sua interrogazione ha sviscerato i dati incriminati con dovizia di particolari: "Intendo sapere" ha dichiarato, "se i vertici Rai e la direzione di Rai1 non ritengano opportuno prendere immediati provvedimenti, ed eventualmente quali, per rivedere l'attuale formula de La Prova del cuoco, i cui cambiamenti hanno causato un crollo di pubblico di 600mila telespettatori e 3 punti di share rispetto alla passata stagione, affinché possano essere recuperati gli ascoltatori persi e si eviti un evidente danno all'edizione delle 13.30 del Tg1, che rappresenta il secondo notiziario più seguito di tutta l'informazione del servizio pubblico".
E ancora, secondo l'onorevole Anzaldi, nella scorsa stagione con la Clerici al timone, la Prova del cuoco si attestava su una media di share del 15,9% e 1.891.000 telespettatori, in crescita sulla stagione precedente, mentre "nelle prime tre settimane della nuova stagione invece gli ascolti sono passati dal 16% di share della prima puntata, andata in onda il 10 settembre, a una media del 13% nell'ultima settimana di settembre, con un picco negativo addirittura del 12,4% nella puntata del 25 settembre. Da 1.611.000 telespettatori dell'esordio, la trasmissione si è ora posizionata su una media di poco superiore a 1.200.000".
"Al calo di ascolti del programma su Rai1", ha infilato il dito nella piaga Anzaldi, "ha fatto da contraltare una continua crescita della diretta concorrente Canale 5. Forum ha guadagnato in tre settimane circa 200mila telespettatori, con uno share del 17% e picchi del 18,4%, addirittura sei punti sopra Rai1". A tutto vantaggio di quella Barbara Palombelli, insomma, che con Forum a mezzogiorno si riconsola dunque delle continue sconfitte del suo Stasera Italia infertegli la sera da Lilli Gruber con il suo Otto e mezzo su La7.
Come finirà la diatriba relativa alla Prova del cuoco? Come l'anno scorso per la fallimentare Domenica In delle sorelle Parodi, è alquanto probabile che, per correre ai ripari, si procederà a modificare la struttura della trasmissione in modo da contenere i danni. Intanto, non soltanto il programma culinario ma anche il Tg1 delle 13,30 diviene dunque un sorvegliato speciale e si attendono con trepidazione i dati dei prossimi giorni per accertarsi se lo share tornerà a livelli accettabili o se il calo proseguirà inesorabilmente, con tutte le conseguenze del caso.