Caso Semprini, si abolisca il contratto a tempo indeterminato
Dopo tre mesi chiude “Politics”, talk show di Rai 3 condotto da Gianluca Semprini, ex volto di Sky TG24, a causa degli ascolti bassissimi, lontanissimi da quelli del concorrente “DiMartedì” con Giovanni Floris su La7. Risultato: Semprini ammette la colpa del fallimento, ma rimane in Rai grazie al contratto a tempo indeterminato.
Al di là della questione sindacale (i sindacati Rai protestarono per modalità dell’assunzione), di quella tecnica-televisiva-giornalistica, della qualità professionale e del rispetto per Semprini (che è solo lo spunto, come lo sarebbero Tizio, Caio e Sempronio), suona innaturale che chicchessia manca clamorosamente l’obiettivo, continuerà fino alla pensione a prendere soldi dall’azienda committente, per giunta pubblica.
Il caso Semprini sia il punto di partenza per l’abolizione del contratto a tempo indeterminato. Per tutti: dal presidente della Repubblica all’ultimo cittadino. Rimanga l’obbligo della pensione contributiva, ma siano mercato e merito a stabilire incarichi e compenso.
Ernesto Vergani