Esteri
Ue, scontri in Georgia: protesta davanti al Parlamento, la Polizia disperde i manifestanti con i lacrimogeni
Continua la mobilitazione degli attivisti filo-europei contro lo stop ai negoziati di adesione con l'Ue
Scontri in Georgia, gas lacrimogeni e idranti contro i manifestanti. Teatro degli incidenti il centro di Tbilisi
Ancora caos in Georgia. Questa domenica, nella terza notte consecutiva di scontri, la polizia georgiana ha disperso una nuova manifestazione di protesta dell'opposizione contro la decisione del governo di congelare l'inizio dei negoziati di adesione all'Unione Europea fino al 2028. Nella repressione è stato fatto uso di gas lacrimogeni e idranti. Teatro degli incidenti il centro di Tbilisi.
Come le due manifestazioni precedenti, quella di ieri sera, che ha riunito diverse migliaia di persone, ha portato a violenti scontri tra manifestanti filo-europei e polizia antisommossa.Gli eventi si sono sviluppati secondo lo stesso copione delle manifestazioni di giovedì e venerdì, i partecipanti alle proteste di ieri sera hanno eretto barricate accanto al Parlamento e alcuni di loro hanno lanciato razzi contro l'edificio provocando un incendio che è stato domato senza gravi conseguenze.
Le forze antisommossa, che fino a questa mattina non erano intervenute con tutte le loro forze, si sono limitate a fermare i manifestanti che si avvicinavano ai cordoni di polizia. Il primo ministro georgiano Irakli Kobajidze ha denunciato ieri che "i radicali ed i loro sponsor stranieri cercano sempre di trovare una ragione per cercare di provocare disordini nel paese e l'ucrainizzazione della Georgia". Secondo Kobajidze, "non si sono ancora resi conto che, a differenza dell'Ucraina del 2013, la Georgia è uno Stato indipendente con istituzioni forti e, soprattutto, con un popolo esperto e saggio la cui forza nessuno può spezzare".